Il Milan torna a vincere in trasferta dopo due mesi e con il secondo successo di fila dopo quello sul Bologna continua a tenere vivo il sogno-Champions: ai rossoneri e’ bastato il gol di Calhanoglu nel primo tempo. Per la Fiorentina e’ sempre piu’ crisi: quinta sconfitta di fila (compresa la semifinale di Coppa Italia) sotto la gestione-Montella, una striscia di 14 gare senza successi (6 pareggi e 8 ko), una vittoria che al Franchi in campionato manca da dicembre. Di qui i fischi dei suoi tifosi sempre piu’ in aperta contestazione contro i Della Valle e il coro-beffa dei sostenitori rossoneri ‘Serie B Serie B’. Ad accogliere le due squadre uno stadio senza striscioni e con la curva Fiesole vuota nei primi 45′ per protesta. Unici applausi per i campioni dello scudetto ’69 che hanno sfilato sul campo prima del match.
Senza sorprese le scelte degli allenatori: l’ex Montella ha ritrovato Chiesa, capitano in assenza di Pezzella e ha rilanciato Dabo per lo squalificato Veretout, in attacco bocciato Simeone per dar spazio a Mirallas; Gattuso confermando il 4-3-3 con cui ha battuto il Bologna ha riabbracciato Romagnoli e senza Paqueta ha arretrato Calhanoglu schierandolo con Kessie e Bakayoko (tregua sancita dopo i recenti screzi in diretta tv con lo stesso tecnico). In attacco fiducia al tridente Suso-Piatek-Borini. Ai rossoneri, pur senza incantare e senza giocare a grandi ritmi (ma potendo contare sul sostegno dei propri numerosi tifosi: i loro cori sono stati gli unici a risuonare nel primo tempo in un Franchi silenzioso) e’ bastato poco per mettere alle corde questa sbrindellata Fiorentina pericolosa solo all’inizio con Muriel prima di lasciare campo e iniziative agli avversari. Ma prima Suso, poi Calhanoglu sono stati fermati da Lafont.
Il centrocampista turco si e’ rifatto pero’ poco dopo sbloccando il risultato con un colpo di testa su assist di Suso. Reazione viola? Assente. Qualche segnale la Fiorentina ha provato a lanciarlo nella ripresa (peggio di quanto aveva fatto nei primi 45′ era difficile) con gli affondi di Chiesa, Mirallas, Muriel al cospetto di un Milan colpevolmente intimorito e troppo arretrato, che addirittura ha rischiato l’autogol con Kessie. La fortuna di Gattuso, che alla fine ha giocato anche la carta-Cutrone al posto di un Piatek a secco da 5 gare, e’ che i viola hanno un problema ormai congenito con il gol: appena 2 fatti nelle ultime sei partite. Cosi’ alla fine il Milan e’ riuscito comunque a portare via quel che voleva, 3 punti per sognare. La Fiorentina continua la discesa agli inferi e a 180′ dalla fine ancora le manca il punto necessario per dirsi matematicamente salva.