Uscita dall’armadio delle stranezze un po’ folli degli ecologisti duri e puri, l’auto elettrica ha conquistato spazio e rango in California, con una rete di distributori sempre più capillare. Anche se non ancora sufficiente. Nel suo garage coperto di pannelli solari Jason Fudenberg, proprietario di una Tesla elettrica, sta per recarsi al lavoro: “La batteria è carica, adesso devo solo staccare la pompa di alimentazione”. Jason è un consulente informatico che fa parte della squadra di 150 mila californiani che sono passati all’auto elettrica allo scopo di guidare una vettura a inquinamento zero ma dotata di tutte le ultime innovazioni tecnologiche. E oltre 300 chilometri d autonomia garantiscono una certa sicurezza di viaggio. Sempre all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili, la California s’impone come un modello per tutto il paese nella diffusione dell’auto elettrica. Non a caso il governatore Jerry Brown farà parte delle delegazione statunitense alla prossima conferenza sul clima di Parigi. Ma con un prezzo vicino ai 100 mila dollari per una Tesla, la proposta dell’auto elettrica per entrare nel consumo di massa deve declinarsi anche su modelli più abbordabili come, per esempio, la Nissan Leaf o la Chevrolet Volt. Si tratta di auto ad autonomia decisamente più ridotta, intorno ai 50 chilometri, il che le rende assolutamente dipendenti da una rete di distribuzione più capillare per affermarsi nel mercato automobilistico. Al momento la California può vantare un distributore ogni dieci vetture in circolazione, una quota che dovrà aumentare se non si vorrà frenare la crescita dell’auto elettrica. In California e non solo. (Immagini Afp)