Call center Almaviva, accordo su Cds e nuova sede per Palermo

8 aprile 2015

Sottoscritto, dopo due giorni di trattativa, l’accordo di solidarieta’ (25% su base nazionale per 12 mesi) in Almaviva Contact che interessera’ tutti i siti produttivi. L’accordo permette ad Almaviva di sciogliere positivamente la riserva per l’acquisizione della commessa Wind e la salvaguardia dell’occupazione dei siti di Palermo e Roma in modo particolare. Su Palermo c’e’ l’impegno di Almaviva a cercare una soluzione insieme alle istituzioni locali per una nuova sede che possa garantire la piena occupazione dell’insediamento produttivo del capoluogo siciliano. Scongiurato il rischio licenziamento per oltre 1500 lavoratori di Almaviva a Palermo. L’accordo di solidarieta’ fissa, dunque, il tetto del 25% su base nazionale con picchi massimi di 45-35% per 12 mesi. E’ stato siglato fra Almaviva Contact e i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazione.

Le previste riduzioni dei full time a 6 o 4 ore part time si realizzeranno solo su base volontaria e con incentivi economici o di altro tipo. Previsto anche il controllo della produttivita’ che potra’ essere svolto soltanto dallo stesso lavoratore. Ci sara’ maggiore flessibilita’ oraria , i ritardi dei lavoratori fino ad un massimo di cinque minuti giornalieri potranno essere recuperati nella stessa giornata lavorativa, inoltre gli stipendi saranno puntuali, il 10 di ogni mese, scongiurato cosi il rischio di rinvii delle scadenze. Sulle sedi c’e’ l’impegno di Almaviva a cercare una soluzione insieme alle istituzioni locali per una nuova unica sede che possa garantire la piena occupazione dell’insediamento produttivo del capoluogo siciliano, senza dunque tagliare sui costi del personale. L’accordo, secondo quanto prevede il verbale d’intesa, sara’ monitorato a livello territoriale con appositi tavoli che gestiranno “la corretta applicazione dell’intesa, salvaguardando il principio del l’equita’ nella assegnazione della solidarieta’ individuale”. Stabilita, inoltre, una mobilita’ volontaria e la ricollocazione dei lavoratori che hanno perso le commesse. Per Giorgio Serao della segreteria nazionale della Fistel, “l’accordo rappresenta il punto di partenza per tentare di rilanciare l’azienda nella difficile situazione di mercato dei call center, dove mancano le regole e le delocalizzazioni, le gare al massimo ribasso e I cambi di appalto rappresentano una malattia cronica del settore a cui il governo non e’ riuscito a dare risposte”.

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