Calo record delle vaccinazioni in Italia, medici in allarme

Calo record delle vaccinazioni in Italia, medici in allarme
6 ottobre 2015

E’ allarme copertura vaccinale in Italia. I dati dell’ISS pubblicati oggi dal Ministero della Salute sul monitoraggio delle vaccinazioni incluse nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV, a 24 mesi d’età) parlano chiaro: le coperture vaccinali contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l’epatite B e la pertosse, che nel 2013 erano di poco superiori al 95%, valore minimo previsto dall’obiettivo del Piano Vaccini, nel 2014 sono scese al di sotto di tale soglia. In particolare la copertura per Haemophilus influenzae b (Hib), che nel 2013 era pari al 94,5%, è rimasta sostanzialmente invariata mentre la CV per morbillo, parotite e rosolia (Mpr) è diminuita di quasi 4 punti percentuali rispetto al 2013 passando dal 90,3% all’86,6%. Per il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, “questa situazione, che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il riscpassandohio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo”.

Secondo Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), “siamo al limite della soglia limite di sicurezza” e “se non invertiamo quanto prima questa tendenza corriamo il rischio di vere e proprie epidemie di gravi patologie che invece possono essere prevenute. La riduzione delle percentuali di immunizzazioni è anche il risultato della disformazione che da troppo tempo assistiamo verso questi importanti presidi medici. Ricordiamo invece che i vaccini, oltre ad essere efficaci, sono estremamente sicuri perché sottoposti a rigidi controlli da parte delle Istituzioni sanitarie competenti”. Preoccupazione espressa anche dai pediatri che spiegano: “Stiamo assistemdo al ritorno di malattie che credevamo debellate. Un esempio tra tutti è la morte di bambini per pertosse, malattia che sta avendo una recrudescenza nei bambini nei primi mesi di vita, proprio per il calo della copertura vaccinale”.

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Pericolo già toccato con mano dagli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù. Alberto Villani, responsabile della Pediatria Generale e Malattie Infettive dell`Ospedale della Santa Sede, lancia l`allarme:” Il calo delle coperture vaccinali è responsabile dei numerosi casi di morbillo e della presenza di malattie che potevano già essere debellate come ad esempio la pertosse, alla causa del decesso di alcuni lattanti. I dati pubblicati dal Ministero della Salute – spiega – si riferiscono alle vaccinazioni esavalenti, da somministrarsi nel primo anno di vita, che con un`unica iniezione permettono di proteggersi da difterite, tetano, pertosse, poliomelite, epatite B e malattie come la meningite causata da Haemophilus. Ladell’ISS copertura vaccinale insufficiente riguarda anche quella contro morbillo, rosolia e parotite. Senza le vaccinazioni ci troviamo a dover fronteggiare di nuovo queste malattie, che invece sarebbero facilmente prevenibili. Ad esempio osserviamo epidemie di pertosse, morbillo. Oltre al ritorno, in Europa, di alcune malattie che erano state debellate da molti anni, come ad esempio la poliomielite”.

“Anche in farmacia registriamo quotidianamente come, per un insieme di pregiudizi e credenze antiscientifiche, la cultura delle vaccinazioni nella popolazione stenti ad affermarsi e talora sia addirittura in calo rispetto agli anni passati”, ha riferito oggi la presidente di federfarma, Annarosa Racca, “per questo condividiamo le preoccupazioni delle Autorità sanitarie e l’invito alla popolazione a vaccinarsi. Calano le vaccinazioni infantili – ha osservato – ma anche gli anziani non si vaccinano. Nell’inverno scorso l’epidemia influenzale ha fatto piu’ morti del solito perché il timore, diffusosi nella popolazione a seguito del ritiro cautelativo di alcuni lotti di un vaccino ha di fatto bloccato la campagna vaccinale al suo inizio”.

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