Camera avvia abolizione vitalizi. E già tira aria di contenziosi

Camera avvia abolizione vitalizi. E già tira aria di contenziosi
26 maggio 2017

È terminato in commissione Affari costituzionali della Camera l’esame degli emendamenti alla proposta di legge (prima firma il Pd Richetti) sull’abolizione dei vitalizi. L’impianto varato dalla commissione ricalca in sostanza il testo base, messo a punto nel 2015. Fra le novità introdotte c’è il via libera alla gestione separata all’Inps delle pensioni dei parlamentari, applicando il sistema contributivo sia a quelle future che a quelle in essere. Il testo, secondo quanto previsto dal calendario, approderà nell’aula di Montecitorio il prossimo 31 maggio. Il mandato al relatore Richetti dovrebbe essere votato, sentite le commissioni competenti, martedì. “Sono firmataria a titolo personale della proposta #Richetti per l’abolizione dei #vitalizi e mi auguro per questo che l’iter parlamentare sia celere nell’approvazione di questo disegno di legge così com’è! Basta rinvii!”. Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, si affida a Facebook per commentare il lavoro in commissione. Per il deputato Gian Luigi Gigli, capogruppo di Democrazia Solidale – Centro Democratico in I Commissione Affari Costituzionali della Camera, “l’approvazione in commissione della PdL Richetti sui vitalizi, avvenuta grazie all’intesa PD-M5S, non rimuove i dubbi di incostituzionalità per la retroattività del provvedimento e l’invasione delle competenze delle regioni. La rincorsa del populismo non gioverà a un partito che dovrebbe mostrare senso di responsabilità. Se approvata definitivamente, la legge sui vitalizi aprirà interminabili contenziosi per la messa in discussione di diritti quesiti”.

In campo anche il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “I vitalizi e le pensioni d’oro non sono diritti acquisiti ma dei soprusi da cancellare con leggi giuste – dice – Fratelli d’Italia lo sostiene da anni e ha portato finora avanti in Parlamento le sue battaglie in totale solitudine. Col primo ok al ddl sui vitalizi dei parlamentari in Commissione Affari Costituzionali pare che almeno su questo tema il Pd ci abbia dato ragione. Noi ovviamente – conclude Meloni – sosterremo qualsiasi proposta per cancellare questo scempio e speriamo che il Pd ci segua anche sulle pensioni d’oro, che vanno tagliate e ricalcolate sulla base dei contributi versati”. Per Fabrizio Cicchitto, la proposta di legge sui vitalizi di cui oggi la Commissione Affari Costituzionali ha terminato l’esame “pone problemi giuridici assai seri e sara’ foriera di altri disastri”. “Questa proposta di legge – ha detto il deputato di Alternativa Popolare all’Huffington Post – viola i principi di ragionevolezza, di irretroattivita’, di proporzionalita’ e del legittimo affidamento come emerge chiaramente dalla decisione della stessa presidente della Camera che in occasione del bilancio interno del 5 agosto 2015 ha dichiarato inammissibili gli o.d.g. volti a rideterminare gli importi dei trattamenti previdenziali dei deputati, perche’ hanno contenuto sostanzialmente identico a quelli presentati presso il Senato e giudicati inammissibili in quella sede. Al fondo – prosegue Cicchitto – c’e’ il complesso d’inferiorita’ nutrito da un certo numero di parlamentari che non ritiene che il suo ruolo sia quello assai significativo, atipico e nobile, del legislatore, ma che anzi quasi si vergogna di cio’ che fa. Comunque all’origine di tutto c’e’ la meravigliosa operazione di distrazione di massa fatta a suo tempo dagli insigni giornalisti che hanno lanciato l’operazione casta. L’operazione casta  – conclude – si e’ concentrata sugli stipendi dei parlamentari che guadagnano intorno ai 100-150 mila euro lordi ed e’ servita a far dimenticare le remunerazioni dei banchieri, il piu’ straccione dei quali ha stipendi intorno ai 500 mila euro annui e la maggior parte piu’ di un milione, per non parlare delle liquidazioni”.

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In sintesi, ecco i punti principali della proposta di legge, fortemente sostenuta dal Movimento 5 Stelle e dal Pd, anche se tra i dem si registra qualche malumore.

SISTEMA CONTRIBUTIVO: Abolizione dei vitalizi e estensione nei confronti dei parlamentari del sistema previdenziale contributivo vigente per i dipendenti pubblici.

NUOVE NORME PER EX PARLAMENTARI: La proposta prevede che il nuovo sistema, interamente contributivo, si applichi integralmente non solo ai parlamentari in carica, ma anche a quelli cessati dal mandato che percepiscono gli assegni vitalizi: “Le disposizioni della presente legge si applicano agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonche’ a quelli cessati dal mandato precedentemente”.

CHI HA DIRITTO A PENSIONE E QUANDO: per avere diritto alla pensione il parlamentare deve avere esercitato il mandato pper almeno 5 anni. La pensione si inizia a percepire al compimento dei 65 anni di eta’.

GESTIONE SEPARATA INPS: viene istituita presso l’Inps un’apposita gestione separata dei fondi destinati al trattamento previdenziale dei parlamentari.

ENTITA’ IMPORTO DELLA PENSIONE: Nel passaggio al sistema contributivo le pensioni dei parlamentari non potranno essere superiori al trattamento gia’ percepito al momento dell’entrata in vigore della legge. E’ una delle novita’ introdotte durante l’esame in commissione, con il via libera a un emendamento del Pd.

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