Camere di commercio, Marziano: “Crocetta impugni norme nazionali”

“Le nuove disposizioni del governo nazionale sulle Camere di Commercio, se applicate in Sicilia, piu’ che riorganizzare le strutture le porteranno al collasso: il governo regionale intervenga immediatamente e impugni di fronte alla Corte costituzionale l’art.28 del d.l. n. 90 del 2014 se vuole mettere al riparo il sistema camerale siciliano dal dissesto finanziario e dal caos funzionale. Al tempo stesso e’ necessario avviare un dialogo fra la Sicilia e il governo nazionale sul futuro assetto delle Camere di Commercio”. Lo dice Bruno Marziano, presidente della commissione Attivita’ produttive all’Ars. “Le disposizioni dettate da Roma – aggiunge Marziano – determineranno uno svuotamento delle funzioni delle Camere di Commercio, che per loro stessa natura dovrebbero invece essere vicine e legate al territorio e alle realta’ produttive. Se le nuove norme venissero applicate nella nostra isola, alcune delle principali funzioni verrebbero trasferite al Ministero. Altri effetti a catena ricadrebbero sul personale, sia su quello in quiescenza che su quello in attivita’ dal moment o che le norme nazionali non solo svuotano il sistema camerale, ma determinano una grave incertezza finanziaria che, unita alla crisi del sistema produttivo siciliano e al conseguente minor introito diretto da parte delle imprese, rischia di portare le strutture in breve tempo al collasso”. “Questa situazione e’ stata analizzata in commissione Attivita’ produttive – conclude Marziano – dove abbiamo raccolto le preoccupazioni del mondo imprenditoriale siciliano. chiediamo dunque al governo regionale di intervenire immediatamente presso la Corte Costituzionale e impugnare una norma che, non tenendo conto della peculiarita’ del nostro mondo produttivo e del nostro territorio, soffocherebbe il sistema camerale in Sicilia”.

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