L’ATTENTATORE L’autore della carneficina di Nizza “è nato a Sousse”, in Tunisia e “non è inserito in nessuna lista di ricercati per terrorismo”. Lo ha detto una fonte del ministero dell’Interno tunisino, citata da media arabi. Per il Nice Matin si tratta di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un uomo di 31 anni, un franco-tunisino che secondo fonti di stampa francesi è stato condannato lo scorso marzo per un affare di violenza, ma era sconosciuto ai servizi di intelligence. Non era dunque segnalato nella cosiddetta Fiche S, che elenca le persone attenzionate in particolare per rischio terrorismo. Le informazioni da Tunisi e da Nizza sembrano complementari. Nella città sulla Costa Azzurra stamattina è stata perquisita l’abitazione del sospetto autore del massacro.
LE VITTIME Il bilancio dei morti è fermo a 84, almeno una decina potrebbero essere bambini, secondo le autorità locali. Intanto i feriti, di cui 18 gravissimi, sono circa un centinaio. E 54 sono i bambini ricoverati a Nizza, all’ospedale Lenval, rimasti coinvolti nell’attentato.
TIMORE PER GLI ITALIANI Sono almeno tre gli italiani che risultano dispersi secondo gli appelli lanciati sui social, in particolare su Twitter attraverso l’hashtag #RechercheNice lanciato dopo l’attentato di Nizza in cui sono morte almeno 84 persone. Si tratta del 71enne Angelo D’Agostino e della moglie Gianna Muset. “Cerchiamo Angelo D’Agostino, 71 anni, era sulla promenade con la moglie al momento dell’attentato!!#Cerchiamo#GiannaMuset#”, ha scritto la nuora su Twitter. E di un giovane, Vittorio Di Pietro. “Non possiamo escludere che dei cittadini italiani siano coinvolti” nell’attentato di Nizza “data la gravità della situazione”. Lo ha dichiarato Claudio Taffuri, direttore dell’Unità di crisi della Farnesina.”Le indagini sono in corso. Chiediamo ai connazionali di mantenere la calma e di seguire le indicazioni delle autorità francesi. A Nizza risiedono circa 30mila italiani, più quelli presenti per ragioni di vacanza”.
LA STRAGE Il 31enne franco-tunisino, al volante di un autoarticolato bianco da 19 tonnellate, ha percorso quasi due chilometri a una velocità stimata a 80 chilometri orari, travolgendo chiunque incontrasse sul lungomare di Nizza. Nel caos e panico scoppiati immediatamente, la gente ha cercato di fuggire in qualsiasi direzione e modo. Un centinaio di persone sono state ripescate vive in mare: si erano gettate in acqua per scappare alla furia omicida dell’attentatore, che è stato ucciso dalla polizia. A bordo del camion, che era stato affittato due giorni prima, sono state ritrovate armi pesanti e una granata e testimoni hanno riferito di spari in provenienza dal mezzo. Ma secondo altre fonti la granata non era in grado di esplodere e i fucili erano fasulli. Prima di essere abbattuto dalla polizia, l’uomo avrebbe sparato diversi colpi d’arma da fuoco.
I SOCIAL Intanto continua la ricerca dei dispersi, mentre i diversi ministeri degli Esteri comunicano di volta in volta il numero dei dispersi o delle vittime accertate, tra cui figurano cittadini russi, britannici, ucraini, secondo le informazioni disponibili. E i social network stanno svolgendo un ruolo importante. Un bimbo di otto mesi, che era stato perso dai genitori nel caos assoluto scoppiato con l’attacco terroristico sul lungomare di Nizza, è stato ritrovato grazie a un appello lanciato sul web con l’hashtag #PortesOuvertesNice.
RIVENDICAZIONE L’attacco non è stato per ora rivendicato, ma sugli account Telegram affiliati all’Isis sono stati pubblicati messaggi di giubilo, dichiarando l’azione una vendetta per la morte del comandante militare dello Stato islamico Omar Al Shishani in Iraq. L’uccisione del comandante jihadista, noto come Omar il Ceceno, è stata confermata dall’Isis mercoledì sera.