Sono 11 gli indagati ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso ed estorsione nei cui confronti oggi i militari del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Di questi sette erano liberi, 4 già in carcere. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Napoli su richiesta della DDA partenopea. Gli arrestati sono Raffaele Orlando (63 anni), Angelo Orlando (38), Castrese Carbone (37 anni), Raffaele Veccia (40 anni), Mario Sarappo (48 anni), Giuseppe Assenzo (48 anni), Salvatore Trinchillo (56 anni), Cristoforo Chianese (46 anni), Chiara Catuogno (38 anni), Vittorio Felaco (25 anni), Crescenzo Muoio (54 anni). L’indagine – sottolinea in una nota il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – costituisce la naturale prosecuzione invetsigativa delle attività che lo scorso 18 aprile hanno portato all’esecuzione di 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di affiliati ai sodalizi criminali del clan Orlano (attivo a Marano di Napoli, Calvizzano, Quarto e comuni limitrofi) e del clan Nuvoletta-Lubrano (operante in Marano di Napoli, nella provincia di Caserta e nei comuni limitrofi), nonché al sequestro preventivo di beni riconducibili alla consorteria camorristica per un valore di oltre 7 milioni di euro.
I militari hanno accertato – prosegue la nota della procura – ulteriori ipotesi estorsive ad opera del clan Orlando che ha ampliato e consolidato l’egemonia criminale anche su Calvizzano, area sulla quale, dopo gli arresti recenti, era stato posizionato Castrese Carbone quale apicale e referente, per il quale è stata chiesta la misura cautelare del 416 bis cp. Nel corso di accurati servizi di appostamento i militari hanno documentato che il sodalizio è al corrente di ogni attività edilizia, anche privata, in atto sul territorio, e si avvale anche di “esperti” per la quantificazione dei lavori da eseguirsi al cui importo va parametrata la tangente da estorcere. Alcune ipotesi estorsive sono altresì riferite ad attività, tipica dei sodalizi, di recupero credito: il presunto creditore si rivolge al clan che, utilizzando la forza di intimidazione, garantisce, previo compenso, la riscossione del credito vantato. Con tale ulteriore ordinanza – conclude l’aggiunto Borrelli – sono stati smantellati i quadri criminali del clan Orlando sostituiti dopo gli arresti dell’aprile scorso.