Dopo la rinuncia del Parlamento alla legalizzazione della cannabis, si complica anche il percorso della proposta di legge che ne disciplina l’uso terapeutico: sul testo, arrivato oggi in aula alla Camera dopo lo stralcio sull’uso ricreativo, sono piovuti 350 emendamenti di Alternativa Popolare. Inoltre “il governo ha depositato una nota della Ragioneria dello Stato che evidenzia alcuni profili problematici. La Commissione non ha potuto esprimere il parere ma ha chiesto al governo di predisporre una relazione tecnica”, ha spiegato oggi in aula il vicepresidente della Bilancio, Edoardo Fanucci (Pd), motivando la mancanza del parere della Commissione. Se ne riparlerà dunque il 31 ottobre. Un rinvio che determinerà anche la riapertura del termine degli emendamenti. Ma non passa inosservato il tentativo del partito del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, di affossare la legge: “Ap – denunciano i deputati di Articolo Uno – Mdp Delia Murer e Filippo Fossati – avvia l’ostruzionismo presentando trecento emendamenti per l’Aula. Forse, siamo di fronte all`ideologia medievale della sofferenza? Contro erba del diavolo neanche i pazienti oncologici o i malati di Sla avrebbero il diritto di combattere il dolore, sotto controllo medico peraltro! O forse c`è il timore che l’uso della Cannabis cambi quote e attori sul mercato degli antidolorifici e qualche azienda farmaceutica possa innervosirsi? Comunque sia la legge deve essere rapidamente discussa in aula e il governo, in particolare il ministro Lorenzin, deve spiegare se è ancora d’accordo con quello che ha sostenuto fino a ieri o se ha deciso di mandare al macero anche questo piccolo segno di civiltà, atteso da migliaia di persone sofferenti”.
“Dopo lo Ius Soli – osserva il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana-Possibile a Montecitorio, Giulio Marcon – Alfano blocca anche la legge sulla cannabis, e il Pd glielo lascia fare ancora una volta. Il gruppo di Alfano e Lorenzin ha presentato una montagna di emendamenti e negato il consenso a mettere di nuovo all’ordine del giorno la legge, tra l’altro molto annacquata prevedendo solo l’uso terapeutico e non più la legalizzazione, il prossimo 3 ottobre. Una cosa grave che un partito di maggioranza impedisca la discussione di una legge attesa da molti. Sinistra Italiana-Possibile ha richiesto la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo per rimettere all’ordine del giorno il provvedimento. Il PD non può continuare a farsi ricattare da Alfano e non portare a termine gli impegni presi con gli elettori”. Proteste anche da alcuni deputati del Pd. “Su questa legge – ricorda Giuditta Pini su Facebook – c’era l’accordo di tutti, ed è per questo che avevo deciso comunque di sostenerla con forza perché era una legge urgente che tutelava i più deboli e che poteva passare lo scoglio del senato. Fino a ieri tutto bene. Questa mattina Alternativa Popolare ha presentato 350 emendamenti in aula. In commissione ne aveva presentati zero. Di fatto ha affossato la legge che a causa del grande numero di emendamenti è stata rinviata. Per la seconda volta in pochi giorni Ap ha stracciato un accordo politico, prima voltando le spalle ai bambini nati in Italia e poi abbandonando i malati al dolore. E poi ci stupiamo se le persone non si fidano più delle istituzioni”. Secondo il dem Edoardo Patriarca “è incomprensibile l’ostruzionismo di Ap sulla cannabis terapeutica. Abbiamo fermato varie proposte di legge sull’uso ricreativo della cannabis, dunque siamo riusciti ad evitare quello che è davvero un male. In questo modo la cannabis viene utilizzata solo per cura e sotto stretto controllo medico, no a strumentalizzazioni di fine legislatura”.