Canone Rai, nella bolletta 16,66 euro in più. Buona visione

LEGGE STABILITA’ La tassa Tv scesa a 100 euro si pagherà in 6 rate bimestrali con la luce Intanto la manovra incassa il primo via libera “informale” da Bruxelles di Filippo Caleri

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di Filippo Caleri

Dopo le polemiche per il canone in bolletta introdotto dalla legge di Stabilità iniziano a filtrare le ipotesi sulla sua applicazione. Il canone Rai sarà corrisposto in sei rate, così come attualmente è la scadenza della bolletta elettrica che arriva nelle case degli italiani ogni due mesi. L’importo che sarà segnalato con una apposita voce nel conto elettrico sarà di 16,66 euro e cioè pari all’importo stabilito, 100 euro, diviso i sei mesi. La voce di spesa sarà evidenziata solo nelle utenze elettriche domestiche, escluse dunque quelle industriali e commerciali, e riguarderà solamente la residenza. Dunque i proprietari della prima case o gli affittuari cioè tutti quelli che hanno spostato la residenza uscendo dallo stato di famiglia dei genitori. Non è ancora chiaro come si potrà evitare di pagare la tassa. Le ipotesi sono quelle di un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate nella quale, consapevoli delle conseguenze penali di false dichiarazioni, si attesti di non possedere né una televisione né una connessione internet che consente comunque di ricevere i canali del servizio pubblico sul Pc. In attesa del testo definitivo del decreto che dovrà essere emanato dal ministero dello Sviluppo Economico la legge di stabilità, nonostante le polemiche interne al Partito Democratico, sembra nata sotto una buona stella.

Dai palazzi di Bruxelles si respira un “buon clima” nella Commissione europea dopo una prima lettura delle legge di stabilità inviata la scorsa settimana dall’Italia. Secondo le indiscrezioni infatti i giudizi espressi dagli euroburocrati confermano che il Paese è percepito come “più solido” del 2014 e prevedono che in questa settimana “non ci sarà rinvio” al mittente della manovra, possibilità prevista dal “six pack” e dal “two pack” per le leggi di bilancio che presentano dei profili di grave violazione delle regole del Patto di stabilità. Intanto c’è un mese di tempo per l’emissione di giudizi più approfonditi. Per l’esito della valutazione da parte della Commissione molto dipende dalle scelte del governo sulle spese per i rifugiati, visto che a Bruxelles le speranze sulla possibilità di ottenere uno 0,2% in più di flessibilità per finanziare le spese per i migranti sono state ridimensionate. Secondo i tecnici Ue è «sbagliato» chiedere una nuova flessibilità per spese “aggiuntive” che verrebbero comunque riconosciute comunque come tali se adeguatamente provate. L’apertura potrebbe esserci se si avviasse la costruzione dei centri di accoglienza richiesti dall’Europa. Sembra invece superato lo scoglio dell’eliminazione della Tasi e dell’Imu considerata non in accordo con le richieste di Bruxelles che aveva spiegato che la manovra “non è il linea con il nostro consiglio generale di ridurre la tassazione sul lavoro”. L’orientamento su questo punto sarebbe comunque positivo. La valutazione “dipende se essa fa aumentare il rapporto deficit-pil in modo sostanzioso, ma con le cifre presentate l’Italia dovrebbe starci dentro”.