Sull’uscita dal decennale commissariamento della sanita’ della Regione Lazio e’ di nuovo scontro tra il ministro della Salute Giulia Grillo e il governatore Nicola Zingaretti. Stamattina la ministra pentastellata, sulla scia, ha spiegato, delle segnalazioni di cittadini e media, ha inviato i Nas al pronto soccorso del grande ospedale San Camillo di Roma “per verificare la situazione di sovraffollamento”. “Il presidente-commissario Zingaretti – ha detto – vada a fare un giro negli ospedali prima di chiedere l’uscita dal commissariamento”. “I commissariamenti si realizzano in presenza di chiare condizioni che oggi non ci sono piu’ – la replica, non certo sorridente, dell’assessore alla Sanita’ Alessio D’Amato – Vigileremo perche’ non si commettano abusi di potere”. Ma riguardo al sopralluogo di stamattina Grillo ha parlato di “spettacoli indecenti”: “Non e’ accettabile – ha aggiunto il ministro – che i pronto soccorso siano trasformati in bivacchi e che operatori e pazienti si ritrovino in condizioni indegne di un Paese civile”.
La Lega del Lazio ha dato sponda: “I controlli – ha affermato il capogruppo Orlando Angelo Tripodi – vanno estesi a tutti gli ospedali del Lazio”. Sia D’Amato che il direttore dell’ospedale Fabrizio D’Alba, pero’, hanno sottolineato come i Nas non abbiano contestato la qualita’ dell’assistenza: “Hanno evidenziato problemi connessi alla privacy” ha spiegato D’Alba, a causa di una “straordinaria affluenza dei cittadini a causa del picco influenzale. Nel Pronto soccorso questa mattina vi erano 82 persone in attesa, di cui 27 pazienti nell’area critica”. E riguardo alla privacy e’ stato gia’ deciso di ampliare le aree del pronto soccorso. Tutto regolare anche per D’Amato: “Al momento non risultano ambulanze ferme, sono in trattamento 14 codici rossi, l’affluenza rientra nei limiti. Compito delle istituzioni, a partire dal ministro – ha detto al termine di un sopralluogo nel pomeriggio – e’ tutelare e migliorare il sistema, non denigrarlo”, e il San Camillo resta “una eccellenza”. Anche i medici, attraverso il Segretario Nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo, prendono posizione chiarendo che se i pronto soccorso sono ormai trasformati in ‘bivacchi’ dipende dai tagli dei posti letto.
“La politica – osserva – non puo’ dimenticare i 70.000 posti letto che negli ultimi 10 anni sono stati tagliati o le condizioni di lavoro di migliaia di medici”. Non e’ la prima volta, comunque, che sull’uscita dal commissariamento Regione Lazio e Ministero vanno al braccio di ferro: lo scorso 1 febbraio, al termine di una visita al policlinico Umberto I di Roma, la ministra espresse tutto il suo scetticismo. “Affermazioni prive di fondamento – replico’ allora Zingaretti – non esiste un orientamento del governo Conte indirizzato verso il prosieguo di un commissariamento”. A riprova, spiego’ lasciando intendere di sospettare una “persecuzione politica”, ci sono sia i dati sul deficit sia quelli sui Livelli essenziali di assistenza, entrambi virtuosi. Pochi giorni dopo fu Grillo a spiegare che a valutare sarebbero stati “i tavoli tecnici del ministero; sara’ fatta a marzo la prima valutazione, quindi vedremo”. “E’ la posizione corretta – aveva commentato il governatore nel corso di un Consiglio regionale ad hoc – Esattamente quella che abbiamo invocato e che ci aspettavamo”. Il tavolo di marzo produrra’ una relazione che sara’ sottoposta al governo e “mi auguro che entro giugno al massimo si arrivi a una scelta definitiva”. Clima distensivo, dunque. Almeno fino a stamattina.