E’ caos totale nello Zimbabwe, dove l’esercito ha arrestato Robert Mugabe e 3 ministri accusati di spingere la moglie del 93enne presidente Grace Mugabe a prendere la guida del Paese. Zanu-Pf, il partito del presidente, ha smentito che nel Paese sia in atto un golpe e ha assicurato che Mugabe e’ “al sicuro”. Ma ha comunicato che Mugabe e’ agli arresti, come confermato dallo stesso presidente al collega sudafricano Jacob Zuma. “Oggi (ieri, ndr) ha inizio una nuova era”, si legge sull’account Twitter del partito, in cui si avvertiva che “Emerson Mnangagwa ci aiutera’ ad avere un Paese migliore”. Mnangagwa e’ il vicepresidente rimosso dal suo incarico la scorsa settimana. “Sara’ il presidente dello Zanu-Pf”, si legge nei Tweet del partito che avverte: “Ne’ lo Zimbabwe ne’ lo Zanu sono di Mugabe e di sua moglie”. Dichiarazioni diffuse dopo che almeno tre esplosioni sono state udite nella capitale Harare, mentre, secondo la Bbc, i militari hanno preso il controllo della tv statale Zbc. Il governo ha accusato il capo delle forze armate di tradimento. I militari hanno letto in diretta tv un comunicato. “Non e’ una presa di potere dell’esercito sul governo”, ha detto un generale leggendo la dichiarazione. “Vogliamo assicurare che sua eccellenza il presidente…e la sua famiglia siano al sicuro e che la sua sicurezza sia garantita”, ha aggiunto, sostenendo che i militari stanno dando la caccia “ai criminali” che circondano il presidente. Successivamente, veicoli militari hanno bloccato una strada intorno alla sede del parlamento. La France Press ha potuto constatare che alcune automobili sono state portate da militari vicino al parlamento, mentre altri veicoli militari sono stati parcheggiati davanti agli uffici del partito di Mugabe.
Secondo l’Unione Africana, la crisi politica nello Zimbabwe “è assimilabile a un colpo di stato”. A parlare è il presidente di turno dell’Ua, Alpha Conde, chiedendo alle forze armate di Harare di sottomettersi all’ordine costituzionale. L’Ua ha condannato l’iniziativa adottata dalle forze armate, definita “chiaramente un tentativo da parte dei soldati di assumere il potere con la forza”. Secondo quanto reso noto dallo stesso Robert Mugabe, il presidente si troverebbe attualmente agli arresti domiciliari mentre la moglie Grace sarebbe uscita dal paese. Il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Costantino Chiwenga, aveva avvertito lunedì Mugabe di “mettere fine” alle epurazioni in corso nel suo partito, lo Zanu-Pf, dopo il brusco licenziamento, la settimana scorsa, del vicepresidente Emmerson Mnangagwa, accusato di “slealtà”. La revoca della carica era arrivata al termine di una settimana di polemiche tra il vicepresidente e la First Lady Grace Mugabe, candidata di punta alla successione del marito e che per la prima volta sembra aver ricevuto l’appoggio esplicito da parte del 93enne Capo dello Stato. Da notare che Mnangagwa era succeduto nel 2014 a Joice Mujuru, vittima di una campagna di discredito lanciata dalla stessa Grace Mugabe, che l’aveva accusata di aver ordito un complotto per rovesciare il Presidente. Anche il presidente sudafricano Jacob Zuma ha riferito di aver parlato al telefono con Mugabe, che gli ha assicurato di star bene, ma allo stesso tempo gli ha confermato di essere “confinato” in casa.
Secondo il Tweet di Zanu-Pf, anche Grace Mugabe e’ stata arrestata. Ma piu’ tardi Eddie Cross, deputato del partito di opposizione Movimento per il cambiamento democratico (MDC), ha detto alla Bbc che l’esercito nella notte le ha consentito di lasciare il Paese e che la first lady potrebbe essere fuggita in Namibia. La Farnesina ha esortato gli italiani alla massima cautela. L’ambasciata americana a Harare rimarra’ chiusa ed ha invitato i cittadini statunitensi a “mettersi al sicuro” per “l’attuale incertezza politica”. L’ambasciata britannica invita a “rimanere al chiuso” fino a quando “la situazione non diventera’ piu’ chiara”. L’Unione europea ha espresso “preoccupazione” e ha chiesto una “soluzione pacifica” della crisi. I tre ministri arrestati sono il titolare delle Finanze Ignatius Chombo, quello dell’Educazione Superiore Jonathan Moyo e quello delle opere pubbliche, anche commissario politico dello Zanu-Pf, Saviour Kasukuwere. I tre fanno parte del gruppo conosciuto come G40, una corrente del partito al potere che secondo gli analisti cerca di espellere i veterani della guerra di indipendenza, tra i quali figura Emmerson Mnangagwa, destituito per spianare la strada del potere alla first lady Grace Mugabe. Secondo la stampa locale, Moyo e’ il cervello della fazione, una delle tante in cui si e’ diviso il partito, per organizzare la successione di Mugabe, 93 anni, al potere dal 1980. Lunedi’ il comandante dell’esercito, il generale Costantino Chiwenga, aveva intimato a Mugabe di porre fine alle purghe nei confronti dei quadri del partito al potere Zanu-Pf, dopo il brutale licenziamento di Mnangagwa.