Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e la moglie Grace sono “al sicuro” ma di fatto sono “stati arrestati”. E’ quanto si legge sul profilo Twitter dello Zanu-Pf, il lacerato partito al potere, che pur assicurando che “nello Zimbabwe non e’ in atto un golpe”, avverte che “oggi ha inizio una nuova era” e che “Emerson Mnangagwa ci aiutera’ ad avere un Paese migliore”. Mnangagwa e’ il vicepresidente rimosso dal suo incarico la scorsa settimana. “Sara’ il presidente dello Zanu-Pf”, si legge nei Tweet del partito che avverte: “Ne’ lo Zimbabwe ne lo Zanu sono di Mugabe e di sua moglie”. Anche tre ministri del governo sono stati arrestati dai militari, che hanno preso il controllo delle strade della capitale Harare, davanti al parlamento: il titolare delle Finanze Ignatius Chombo, quello dell’Educazione Superiore Jonathan Moyo e quello delle opere pubbliche, anche commissario politico dello Zanu-Pf, Saviour Kasukuwere. I tre fanno parte del gruppo conosciuto come G40, una corrente del partito al potere che secondo gli analisti cerca di espellere i veterani della guerra di indipendenza, tra i quali figura Emmerson Mnangagwa, destituito per spianare la strada del potere alla first lady Grace Mugabe. Secondo la stampa locale, Moyo e’ il cervello della fazione, una delle tante in cui si e’ diviso il partito, per organizzare la successione di Mugabe, 93 anni, al potere dal 1980. Intanto, mezzi dell’esercito dello Zimbabwe hanno bloccato l’accesso alle strade all’esterno del parlamento, dopo che i generali dell’esercito hanno negato di aver promesso un colpo di stato ma hanno utilizzato la tv di stato per minacciare “i criminali” vicini al presidente Robert Mugabe.
Un giornalista della France Presse ha visto auto rimandate indietro dai soldati vicino al parlamento, mentre altri veicoli militari erano posizionati all’esterno degli uffici di Zanu-Pf, il partito al governo nella capitale Harare. Il presidente sudafricano Jacob Zuma ha mandato due suoi ministri in Zimbabwe dove l’esercito ha preso il controllo della capitale Harare. Lo hanno annunciato le autorità sudafricane. “Il presidente manda la ministro della Difesa e degli Ex combattenti, Nosiviwe Mapisa-Nqakula, e il ministro per la Sicurezza dello Stato, Bongani Bongo, in Zimbabwe per incontrare il presidente Robert Mugabe e l’esercito dello Zimbabwe”, ha indicato la presidenza in una nota. Il caos nello Zimbabwe preoccupa l’Unione europea. Bruxelles invita al “dialogo” per arrivare a una “soluzione pacifica” della crisi. Oggi l’esercito è sceso in strada ad Harare e il presidente Robert Mugabe è stato posto agli arresti domiciliari. “Invitiamo tutte le parti coinvolte a passare dal confronto al dialogo con l’obiettivo di una soluzione pacifica”, ha detto la portavoce Catherine Ray. A seguito degli eventi delle ultime ore, frattanto, la Farnesina invita gli italiani che si trovano nello Zimbabwe alla massima cautela in considerazione di un “contesto politico in evoluzione”. Sul sito Viaggiare Sicuri, il ministero degli Esteri “raccomanda massima cautela, di evitare qualsiasi assembramento e di limitare gli spostamenti, in particolare nella capitale, seguendo l`evoluzione attraverso i media”. Per eventuali emergenze l`Ambasciata d`Italia in Harare è raggiungibile ai numeri +263 4498190 / 4497373 / 4497200 / 4498327 Cellulare + 263 772 249 460