Capodanno Rai1: Insulti in diretta, gaffe epocale durante il countdown

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Un Capodanno decisamente sopra le righe quello degli italiani sintonizzati su Rai1 per L’anno che verrà, lo show condotto da Marco Liorni in diretta da Reggio Calabria. Ma più che i festeggiamenti, a rimanere impresso nella memoria collettiva è stato un clamoroso fuori onda che ha trasformato il tradizionale conto alla rovescia in un momento imbarazzante per la televisione pubblica.

Il mistero dell’insulto in diretta

“Me lo aprite il microfono? Ho il microfono chiuso, teste di c…!”. Non è una scena da dietro le quinte di uno spettacolo teatrale, ma quello che milioni di telespettatori hanno sentito mentre Marco Liorni tentava di mantenere un minimo di compostezza per guidare il countdown. Il tutto, ovviamente, è bastato per trasformare il momento clou della serata in un tragicomico disastro televisivo.

Sui social è partita immediatamente una caccia al responsabile, con il pubblico che si è divertito a lanciare teorie. Tra i nomi finiti nel mirino c’è quello di Angelo Sotgiu dei Ricchi e Poveri, anche se le prove scarseggiano. Alla fine, è probabile che il colpevole rimanga nell’ombra, protetto dalla confusione e dalla cortina di silenzio calata sulla vicenda.

Le scuse tardive di Marco Liorni

A mezzanotte scoccata, Marco Liorni ha tentato di salvare il salvabile, scusandosi con il pubblico per le parole “sconvenienti” sfuggite in un momento di caos. “Ci scusiamo con chi si è sentito disturbato,” ha dichiarato, con l’entusiasmo di chi avrebbe preferito essere altrove piuttosto che gestire l’ennesima figuraccia in diretta nazionale.

Un Capodanno che fa ridere (o piangere?)

L’episodio ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi lo ha preso con ironia, giudicandolo come l’ennesima prova dell’imprevedibilità delle dirette, e chi invece non ha risparmiato critiche feroci alla Rai. La rete ammiraglia, da parte sua, sembra aver deciso di calare il sipario sulla questione, sperando che l’indignazione svanisca con i postumi del veglione.

Resta il fatto che questo countdown passerà alla storia non per la musica, le luci o l’entusiasmo della festa, ma per un insulto gratuito e mal gestito. E chissà se il responsabile troverà mai il coraggio di confessare, o se questa perla dell’improvvisazione resterà l’ennesimo capitolo tragicomico del Capodanno made in Rai.