Si rivota domani, per un nuovo tentativo di eleggere il capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, dopo diversi tentativi andati a vuoto e un inedito scontro fra aree politiche che dopo anni di esorcismi ormai anche qualche parlamentare stellato si azzarda, a taccuini chiusi, a definire “correnti”. I componenti del gruppo sono 216, il quorum richiesto, la metà più uno, è 109. A sfidarsi per ereditare l’incarico di Francesco D’Uva, il cui mandato è scaduto da oltre un mese e che ormai è deputato questore alla Camera, il vicecapogruppo in carica Francesco Silvestri, finora il più suffragato nei due turni di votazioni andati a vuoto, e Davide Crippa, che si è candidato solo in questa occasione.
Dopo il naufragio della candidata “ufficiosa” più vicina al capo politico Luigi Di Maio (Anna Macina, arrivata terza nella prima votazione del 9 ottobre con 33 voti su 216 aventi diritto), lo stallo si era ridotto al confronto tra Francesco Silvestri, dimaiano “che ha fatto sintesi”, dicono in ambienti 5 stelle a Montecitorio, perchè si era presentato con in squadra un vice vicino a Roberto Fico come Riccardo Ricciardi, e Raffaele Trano, collettore dei delusi, critici nei confronti del Governo e anche del leader Luigi Di Maio. Trano ha rinunciato a ripresentarsi ma il suo passo indietro a favore di Silvestri non è servito a riportare il gruppo a unità, perché stavolta in campo c’è un altro candidato degli scontenti, Crippa appunto.
Silvestri parte favorito, potendo in teoria contare sugli 86 voti raccolti nella seconda votazione, quella del 15 ottobre, oltre che su buona parte di quanti hanno votato Trano (72 in quell’occasione). Ma la vera incognita sono le decine di deputati del gruppo che nelle precedenti tornate sono rientrati negli elenchi degli astenuti oppure fra le schede bianche e nulle. Potrebbe essere il loro, se entrassero in gioco, il peso decisivo sul piatto della bilancia. Crippa, che ha presentato Luca Frusone come vice, è un uomo esperto: è stato capogruppo e delegato d’aula nella scorsa legislatura, sottosegretario allo Sviluppo economico nel governo Conte uno. “Se la gioca, il consenso ce l’ha”, racconta un parlamentare stellato di lungo corso. “E’ un lavoratore ma ha un carattere un po’ rigido, non è uno che può unificare il gruppo, cosa quanto mai necessaria in una fase delicata come questa”, obietta un collega deputato. Urna (cartacea) aperta tutta la giornata di domani, risultati in serata.