Carabiniere ucciso a Marsala, tremila persone ai funerali. Mons. Marcianò “Una purezza di cuore tradotta in fedeltà”
LUTTO CITTADINO Alle esequie del maresciallo Mirarchi, presenti il ministro Alfano, il comandante dell’Arma Del Sette e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Ardizzone
Nella chiesa Madre di Marsala si sono svolti i funerali del maresciallo capo Silvio Mirarchi, 53 anni, ucciso martedì sera in contrada Ventrischi mentre era impegnato, con un collega, in un servizio di appostamento nei pressi di alcune serre di marijuana. All’arrivo del feretro, in piazza della Repubblica, affollata da almeno tremila persone, è partito un lungo applauso. Per oggi il sindaco di Marsala, Alberto di Girolamo, ha proclamato il lutto cittadino. Alle esequie presenti il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Tullio Del Sette, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Ardizzone, il prefetto di Trapani Leopoldo Falco. “Una purezza di cuore tradotta in integrità e fedeltà”, ha detto l’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, nell’omelia. “Da una parte Silvio – ha aggiunto – è stato disposto a morire per i giusti, affinché tanti innocenti, soprattutto giovani e ragazzi, fossero protetti dai lacci di quei mercanti di morte; dall’altra è stato pronto a ‘morire per gli empi’, per assicurare questi mercanti di morte alla giustizia e, assieme, alla possibilità di recupero, di redenzione. È un messaggio di pace, questo; nascosto tra le pieghe del servizio umile e forte. Un servizio che vuole confermare l’Italia nella ‘vocazione alla pace’ della quale il presidente della Repubblica ha parlato qualche giorno fa, ricordando peraltro ‘i militari che hanno perso la vita, in Italia e all’estero’ per difenderla”.