Oggi anche gli ultimi detenuti lasceranno l’ospedale psichiatrico giudiziario di Secondigliano, in Campania, che diventerà il primo opg italiano a chiudere i battenti dopo l’entrata in vigore della legge del 2012 che prevede l’eliminazione di questo genere di strutture di detenzione e la loro sostituzione con le Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Un obiettivo prefissato ormai quasi quattro anni fa dalla legge che delegava alle Regioni il compito di realizzare i nuovi centri per i carcerati con problemi mentali che dovevano scontare la pena e per i destinatari di misure di sicurezza che prevedevano il ricovero negli opg. Di fatto tra i sei ospedali psichiatrici nazionali, che dal primo aprile non possono ricevere nuovi detenuti, solo Secondigliano cessa di esistere. Gli altri 5 chiuderanno solo dopo il completamento da parte delle Regioni delle Rems in grado di assorbire i carcerati. Molte delle Regioni sono in ritardo sui tempi, tanto che per alcune è stato nominato un commissario ad acta che sostituisce l’organo inadempiente.