“Ho il privilegio di incontrare a lungo Papa Francesco ogni settimana, per trattare le nomine dei Vescovi e i problemi che investono il loro governo. So molto bene come egli tratti le persone e i problemi: con molta carita’, misericordia, attenzione e serieta’, come tu stesso hai sperimentato. Leggere come concludi il tuo ultimo messaggio, apparentemente molto spirituale, prendendoti gioco e gettando un dubbio sulla sua fede, mi e’ sembrato davvero troppo sarcastico, persino blasfemo! Cio’ non puo’ venire dallo Spirito di Dio”. Cosi’ il card. Ouellet a mons. Vigano’.
Nella sua lettera aperta all’ex nunzio a Washington che ha accusato papa Francesco e la Curia romana di omissioni sulle accuse di abusi omosessuali all’ex cardinale di Washington Theodore McCarrick, il prefetto della Congregazione per i Vescovi, card. Marc Ouellet, dice di voler aiutare Vigano’ “a ritrovare la comunione con colui che e’ il garante visibile della comunione della Chiesa Cattolica”, e di capire “come delle amarezze e delle delusioni abbiano segnato la tua strada nel servizio alla Santa Sede, ma tu non puoi concludere cosi’ la tua vita sacerdotale, in una ribellione aperta e scandalosa, che infligge una ferita molto dolorosa alla Sposa di Cristo, che tu pretendi di servire meglio, aggravando la divisione e lo sconcerto nel popolo di Dio!”.
“Esci dalla tua clandestinita’, pentiti della tua rivolta e torna a migliori sentimenti nei confronti del Santo Padre, invece di inasprire l’ostilita’ contro di lui”, afferma. “Se il Papa non fosse un uomo di preghiera – osserva Ouellet -, se fosse attaccato al denaro, se favorisse i ricchi a danno dei poveri, se non dimostrasse un’infaticabile energia per accogliere tutti i miseri e donare loro il generoso conforto della sua parola e dei suoi gesti, se non moltiplicasse tutti i mezzi possibili per annunciare e comunicare la gioia del Vangelo a tutti e a tutte nella Chiesa e al di la’ delle sue frontiere visibili, se non tendesse la mano alle famiglie, ai vecchi abbandonati, ai malati nell’anima e nel corpo e soprattutto ai giovani in cerca di felicita’, si potrebbe forse preferirgli qualcun altro, secondo te, con atteggiamenti diplomatici o politici diversi, ma io che ho potuto conoscerlo bene, non posso mettere in questione la sua integrita’ personale, la sua consacrazione alla missione e soprattutto il carisma e la pace che lo abitano per la grazia di Dio e il potere del Risorto”.
“In risposta al tuo attacco ingiusto e ingiustificato nei fatti, caro Vigano’, concludo dunque che l’accusa e’ una montatura politica priva di un reale fondamento che possa incriminare il Papa, e ribadisco che essa ferisce profondamente la comunione della Chiesa”, conclude il prefetto dei Vescovi.