Caritas sferza il governo. M5s: ora reddito di cittadinanza

Caritas sferza il governo. M5s: ora reddito di cittadinanza
16 settembre 2015

di Giuseppe Novelli

Il reddito di cittadinanza ha preso cittadinanza stabile nel dibattito politico e sociale. A rilanciarne la centralità è stato un passaggio del rapporto Caritas sulla povertà, nel quale, oltre ad accusare il governo Renzi di “avanzamenti marginali” nel sostegno al reddito delle fasce più debole della società, viene riconosciuto il “merito soprattutto del Movimento 5 stelle” nell’aver riportato la lotta all’indigenza all’attenzione della politica. Non a caso, fra i commenti di ieri è comparso prontamente il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Siamo ben consapevoli – ha detto – dell’urgenza di intervenire nel contrasto alla povertà e siamo molto attenti all’analisi e alle proposte della Caritas”. Ma il governo non sembra propenso a lasciare campo al M5s: “Non bisogna mai dimenticare – ha sottolineato il ministro – che la via principale per l’uscita dalla povertà è il lavoro”.

“Il rapporto Caritas sulla povertà conferma i meriti politici del Movimento 5 stelle”, ha commentato invece la comunicazione M5s, sottolineando come “vengono confermate le nostre accuse al governo Renzi di aver agito in maniera frammentaria contro la povertà”. Per Nunzia Catalfo, prima firmataria del disegno di legge M5s sul reddito di cittadinanza, la cosa essenziale “è che venga approvata in tempi rapidi una misura di sostegno al reddito che ridia speranza e dignità a nove milioni di cittadini e non sia una ‘bandierina’ per una fascia limitata di persone”. Una battuta rilasciata a ‘Ballarò’ da Beppe Grillo qualche giorno fa, è servita a ribadire l’impegno dei parlamentari stellati a dare assoluta priorità al tema: “Noi – ha detto il leader stellato – ci occupiamo di reddito di cittadinanza, nello stesso giorno fanno una leggina per riacchiapparsi i rimborsi elettorali”.

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Intanto parte l’iter del ddl cittadinanza.  Sono 269 gli emendamenti presentati in commissione Affari Costituzionali alla Camera: ben 151 vengono dalla Lega, 37 dal Partito Democratico, nessuno dal Movimento 5 Stelle. Hanno depositato una decina di emendamenti a testa Fi, Ncd, Sc e Sel. “L’esame del provvedimento inizierà oggi con l’obiettivo di arrivare in aula entro ottobre, lavorando sul testo base che raccoglie vari testi di iniziativa popolare e parlamentare”, ha fatto sapere il presidente della commissione, Andrea Mazziotti.

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