Carmen Consoli: ho votato Pd ma delusa. Il cambiamento parte da noi
Non dovrebbe parlare di politica, o almeno questo è l’invito che le viene rivolto spesso, ma Carmen Consoli alla presentazione del suo disco “Eco di sirene” a Milano ha espresso la situazione italiana dopo le elezioni. “Io ho avuto molta confusione, non sapevo per chi votare, c’è un Paese spaccato in tre parti, forse un segnale di chi vuole cambiare le cose che vota 5 Stelle, che vota Lega addirittura al Sud, Salvini sembra aver rivisto pure il nome del partito, Di Maio è di Maio, forse si parla di alleanza con la Lega – ha detto la cantautrice – quando si dicono queste cose il cantante deve fare quello che non ha tendenze, quindi devo dire che mi piacciono tutti”.
“La verità è che c’è una cosa che ciascuno di questi politici ha detto che mi piace ma non ci sono tutte queste cose dette da uno solo. Io sarei tendenzialmente orientata a sinistra ma sono profondamente delusa dal Pd, ho dovuto turarmi il naso e votare Pd sperando che possa esserci un partito più vicino alle persone, ai lavoratori e presente. Chi sta al governo deve fare quello che noi gli diciamo di fare, non aspettare che facciano qualcosa per noi” ha detto. “Questo reddito di cittadinanza richiama nostre paure ataviche, mi piacerebbe essere più attiva e diversificare nella vita politica, inventarci cose, rischiare e non aspettare” ha aggiunto la cantautrice.[irp]
“Mi interesso di politica perché sono in una democrazia e quindi il mio voto è un mandato che dò a qualcuno perché segua quello che desidero: se lo desiderano anche altri è bene che chi ci governa sappia tradurre questo desiderio. A volte mi sono sentita dire che devo occuparmi solo di musica e non ti politica, stai zitta e pensa a suonare” ha aggiunto Carmen Consoli. “La migliore forma di politica per una persona come me è fare quello che fa bene, con passione e onestamente, è quello che ho scelto di fare non che gli altri hanno scelto per me” ha continuato.
“Mi auguro che il popolo italiano sia in grado di auto determinarsi ed acquisire conoscenze, non solo quelle date, credere a tutto quello che sente, ma avere uno spirito critico per cercare una verità e non vuol dire essere dietrologi o complottisti, ma cercare la verità, farsi un’idea e scegliere chi lo deve governare consapevolmente. Sento dire speriamo che questo cambi qualcosa e abbiamo perso, non è che chi sale deve cambiare qualcosa ma dobbiamo essere noi a cambiare il nostro piccolo, se non facciamo una rivoluzione umana noi non possiamo eleggere qualcuno che dica qualcosa che non gli diciamo” ha continuato con il discorso.[irp]