Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto per favorire la trasparenza dei prezzi dei carburanti nelle stazioni di servizio per contrastare i rincari verificati nelle ultime settimane. Ma arrivano anche buoni benzina, sanzioni per chi non mostra prezzo medio fino alla sospensione dell’attività per i recidivi e una spinta all’azione del Garante, commissione di controllo per l’allerta rapida sui ‘turbamenti’ di prezzo.
In particolare, come spiega Palazzo Chigi, nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Inoltre, il monitoraggio dei prezzi non sarà più settimanale ma giornaliero, quindi viene introdotto l’obbligo di esporre il prezzo alla pompa con sanzioni che potrebbero essere comminate dal prefetto. Per quanto riguarda la trasparenza, verrà individuato un prezzo medio nazionale da esporre ai distributori. In pratica, con il decreto ogni distributore ha l’obbligo di mostrare accanto al proprio prezzo un cartello con il prezzo medio stabilito dal ministero dell’Ambiente ogni giorno
Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato; sulle autostrade, invece, l’ipotesi è di riconoscere una percentuale in più ai distributori, ma deve essere fissa. Proprio per quanto riguarda il prezzo dei carburanti in autostrada, ha sostenuto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in Cdm, occorre ricordare come i distributori di benzina siano aperti 24 ore su 24 ed è quindi normale che il prezzo sia leggermente più alto. In ogni caso l’ipotesi è quella di definire comunque il prezzo, prevedendo una maggiorazione fissa rispetto al prezzo medio. Una delle ipotesi emerse è quella di creare un’App per informare giornalmente, città per città, esercizio per esercizio, i consumatori sul prezzo giornaliero dei carburanti.
Attraverso questo decreto, si rafforzano pure le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni. E ancora, si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza. Viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.
Prima del Consiglio dei ministri si è svolto l’incontro tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale Giuseppe Zafarana. Al centro della riunione c’è stata la necessità di fare il punto e di valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alla corsa verso l’alto dei prezzi dei carburanti.