“Le violenze e le umiliazioni inflitte ai detenuti a Santa Maria Capua Vetere recano una ferita gravissima alla dignità alla persona”. “Abbiamo visto tutti quelle immagini, tra le tante violenze io non posso dimenticare un detenuto costretto in ginocchio per colpirlo e un altro su una carrozzella colpito ripetutamente, altri agenti che si scagliavano contro i detenuti e tutto sotto l’occhio ben visibile della videocamera che stava riprendendo. Stando alle immagini, non c’è stata una reazione necessitata da una situazione di rivolta ma è stata un ‘violenza a freddo'”. Così la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nell’informativa urgente del governo sui fatti avvenuti nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, citando quanto emerso dagli atti giudiziari dell’inchiesta sui fatti avvenuti il 6 aprile 2020 nel carcere campano.
“A quanto emerge dagli atti – ha proseguito la ministra – la perquisizione straordinaria del 6 aprile è stata disposta al di fuori dei casi consentiti dalla legge senza le autorizzazioni del direttore del carcere e secondo il giudice ci sarebbe stato un provvedimento dispositivo orale emanato a scopo preventivo”. Quella perquisizione – ha continuato Cartabia nella ricostruzione dei fatti – non aveva intenzione di ricercare oggetti non detenibili e utilizzabili per violenze contro gli agenti penitenziari ma “era una mera copertura fittizia per la consumazione di condotte violente”. Quanto è avvenuto nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, ha aggiunto, “è una ferita e un umiliazione per tutti, anche per agli agenti”.