Cronaca

A Casal Bruciato Casapound contro i rom assegnatari case

Ancora tensioni a Casal Bruciato, quartiere romano, dove la polizia ha dovuto contenere esponenti di CasaPound e Azione Popolare che hanno cercato di impedire il rientro in casa della famiglia bosniaca di 14 persone assegnataria di un alloggio popolare. A sostegno della famiglia sono accorsi il sindacato di base degli inquilini Asia Usb e altri movimenti di solidarietà cittadini, che gridano slogan contro gli attivisti di estrema destra, che dall’interno del cortile del palazzo di via Satta restano in presidio.

Nel pomeriggio, tre componenti della famiglia rom assegnataria dell’appartamento a Casal Bruciato sono rientrati nell’immobile scortati dalle forze dell’ordine. Violenta la reazione del leader di CasaPound Mauro Antonini che, anche in diretta Fb, si è scagliato contro le forze dell’ordine “che sta facendo cordone sanitario per proteggere i rom e quegli scappati di casa nemici del popolo – ha gridato riferendosi agli attivisti di Usb e dei movimenti accorsi a difesa dei legittimi assegnatari aggrediti -, La gente è schifata da queste bandiere rosse, perché vogliono solo fare campagna elettorale ai loro leader che vivono tra Prati e Parioli – ha gridato in faccia alla polizia mentre ha portato i suoi fedelissimi di nuovo all’interno del palazzo dove è collocato un gazebo di CasaPound”.

Casapound ha annunciato che manterrà un presidio. “Noi rimaniamo qui oggi pomeriggio, stanotte e domani pomeriggio, quando abbiamo convocato la manifestazione. Non ci facciamo distrarre in degli scontri da questi perché non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo di non far rientrare i rom in quella casa al secondo piano -, ha aggiunto. Non abbiamo bisogno della polizia per difenderci – la sua ultima provocazione – venissero: abito a via di Portonaccio 184. Lo sanno tutti, se vengono li aspettiamo”, ha detto l’esponente del movimento di ultra destra. Nella zuffa scatenatasi al rientro della prima donna con due bambini della famiglia rom legittima assegnataria dell’appartamento di Casal Bruciato a Roma sono volati insulti sessisti. Protetta dalle forze dell’ordine, e comunque aggredita da inquilini, attivisti di CasaPound e di Azione Popolare, la donna ha subito la peggiore delle minacce, alla presenza dei figli: “ti stupro”, le ha urlato un uomo presente nel cortile della palazzina di via Satta. La situazione rimane molto tesa mentre la famiglia ha confermato la propria volontà di rimanere nella casa assegnata.

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redazione