Casaleggio scuote il M5s: due mandati valore fondante

Casaleggio scuote il M5s: due mandati valore fondante
Davide Casaleggio è presidente di Casaleggio Associati, società specializzata nella definizione di strategie di Rete innovative per i propri clienti.
22 ottobre 2020

Stati generali del Movimento 5 stelle al via, anche se già svuotati in parte del pathos che ne ha accompagnato la difficile gestazione. L’appuntamento nazionale, infatti, previsto originariamente come una assemblea fisica per delegati regionali a conclusione del percorso, è stato rinviato di una settimana e si svolgerà il 14 e 15 novembre prossimi. On line, come nella fase preparatoria a livello locale. L’effetto “congresso di partito” è scongiurato e forse è anche ridotto il rischio di ribaltamenti a sorpresa nei rapporti di forza interni, tuttora dominati dall’asse “governista” guidato dall’ex capo politico Luigi Di Maio e dal presidente della Camera Roberto Fico. I due non sono sempre in sintonia, ma condividono l’obiettivo di una cura sedativa del conflitto interno in direzione di un consolidamento dell’attuale maggioranza di governo.

Partono domani, venerdì 23 ottobre, come previsto dal calendario ufficiale, gli incontri locali, previsti in due sessioni: nel weekend gli incontri territoriali, ai quali “tutti gli iscritti – recita il regolamento pubblicato a suo tempo sul Blog dele Stelle – sono invitati a partecipare e a condividere riflessioni, idee e proposte”. Il 31 ottobre dalle assemblee locali si terrà un secondo incontro, a livello regionale, “che consentirà di approfondire e sintetizzare in un documento le proposte che saranno state formulate durante i primi incontri”. Intanto, in vista dell’atto finale a metà novembre, le truppe si sono posizionate nel corso delle ultime settimane. Alessandro Di Battista, punto di riferimento dell’area critica su governo e alleanze, proponendo incontri a livello locale e una lunga lista di intenzioni programmatiche, di fatto una quasi mozione congressuale; Di Maio giurando di voler “unire” il Movimento e per questo di non voler presentare una sua mozione ma mettendo il cappello sul “manifesto politico” frutto di un sondaggio interno del sociologo Domenico De Masi, presentato nei giorni scorsi come “ricerca scientifica” sul futuro del Movimento.

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Negli stessi giorni, il giornale “amico” La Notizia ha pubblicato un sondaggio nel quale un partito di Di Maio è accreditato del 9,2 per cento e svuoterebbe il M5S sottraendogli più di quattro voti su cinque. Un messaggio non troppo obliquo sul peso reale che gli Stati generali possono avere rispetto agli equilibri politici interni. Davide Casaleggio intanto rialza le bandiere identitarie, liquidando l’idea, cara alla maggioranza del gruppo dirigente, di un organismo direttivo collegiale: “A una segreteria in ottica partitica – afferma parlando a Omnibus su La7 – sono contrario”. Il presidente di Rousseau, figlio del cofondatore Gianroberto, resta inflessibile anche sul limite dei due mandati, gradito a molti parlamentari al primo giro, non troppo entusiasti di veder consolidare sulle loro teste un gruppo dirigente “storico” che in teoria a fine legislatura dovrebbe tornare dietro le quinte: “Il tema della partecipazione civica per un tempo limitato credo sia uno dei principi fondanti del M5s e penso – avverte – che sia condiviso dalla maggior parte degli eletti”. A lui era stato offerto un ministero, dice, consapevole del fatto che l’argomento del “poltronismo” raccoglie ancora delle sensibilità interne molto forti nella base stellata. Resta da dimostrare se questi argomenti saranno sufficienti a smuovere le acque del dibattito interno, se e quando si dovesse arrivare a una conta, nelle assemblee on line o Sulla piattaforma Rousseau.

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