Casaleggio vuole soldi per Rousseau, M5S: sua iniziativa autonoma

Casaleggio vuole soldi per Rousseau, M5S: sua iniziativa autonoma
Vito Crimi e Davide Casaleggio
20 novembre 2020

Nella nobile tradizione delle sagre della provincia italiana, quando lo spettacolo dei fuochi di artificio sta per arrivare al termine il maestro fuochista richiama l’attenzione del pubblico con una serie di botti magari non troppo spettacolari visivamente ma particolarmente fragorosi. E’ questa la sensazione che trasmette il sempre più pirotecnico rapporto fra l’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio e il Movimento 5 stelle. Tutto parte da un post pubblicato in mattinata sul Blog delle stelle, erede del blog di Beppe Grillo e storica voce ufficiale del M5S, gestito da sempre dalla Casaleggio associati: “Lunedì 23 novembre alle ore 19.00 presenteremo il piano 2020/2021 di Rousseau. Nel corso dell’evento saranno presentate importanti novità presenti sulla piattaforma Rousseau”.

Passano poche ore e arriva sulla pagina Facebook del M5S (non gestita da Casaleggio) una gelida replica firmata dal capo politico reggente Vito Crimi, che parla di iniziata “libera iniziativa dell’associazione medesima, mai concordata con il Movimento 5 stelle” e garantisce: il percorso deciso negli Stati generali va avanti. Contro replica su Facebook da Rousseau: le novità si precisano e diventano “un piano di autofinanziamento” ma anche un avvertimento al M5S: Rosseau intende lavorare “a soluzioni che possano supportare il progetto per i tanti attivisti che vogliono continuare a essere protagonisti di uno spazio decisionale e di partecipazione unico al mondo che ha voluto Gianroberto e che noi porteremo avanti sempre e con tutta la forza che sarà necessaria”.

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Anche se c’è chi dice che nella chat M5S della Camera “si parlava più che altro di decreti”, l’uscita di Casaleggio in mattinata causa la consueta agitazione “nelle chat a tutti i livelli”, racconta un esponente autorevole del Movimento. Sta di fatto che il gruppo dirigente allargato (Luigi Di Maio, Crimi, Paola Taverna, Roberta Lombardi, qualche ministro) si consulta e decide di chiarire con il post del capo politico. Ma i commenti garantiti dall’anonimato sono ancora più crudi: “Casaleggio sta segando da solo il ramo su cui è seduto. M5S senza Rousseau vive, ma Rousseau senza M5S?”, sibila uno dei “decisori”. La piattaforma Rousseau è stata finora l’architrave del progetto della “democrazia diretta”, strumento di gestione delle votazioni on line degli iscritti, dell’elaborazione delle proposte programmatiche, della mobilitazione e del crowdfunding delle manifestazioni pubbliche del Movimento.

Gli eletti 5 stelle in teoria sono impegnati a sostenerla finanziariamente, ma da mesi Casaleggio preme, privatamente sui vertici e anche pubblicamente, perché in troppi non versano l’obolo e i servizi sono a rischio. Lo scontro è anche politico e il figlio del “cofondatore” Gianroberto, che sponsorizzava le aspirazioni da leader di Alessandro Di Battista, ha dovuto incassare una secca sconfitta dagli Stati generali del Movimento, che hanno scelto un organismo dirigente collegiale e ratificato la volontà di “ridefinire” i rapporti con Rousseau, cioè ridimensionare Casaleggio. Non sarà un passaggio indolore, a quanto sembra di vedere. Anche se per ora nessuno sembra pronto a lasciare la nave del M5S e anche gli eurodeputati vicini a Di Battista e da tempo in rotta per ora restano: “A lottare”, dicono a Bruxelles.

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