Una telefonata “affettuosa” tra il presidente Mattarella e Pier Ferdinando Casini, il giorno dopo la rielezione. “Ho appena messo giù – dice Casini in una intervista a un quotidiano -. È stato molto affettuoso. Io gli ho detto che tutto è bene quel che finisce bene, che abbiamo trovato la soluzione migliore. Ma gli ho pure detto che è l’unica persona che non invidio nemmeno un po’, a gestire questa situazione uno rischia di rovinarsi la vita… Poi ora deve rivedere tutti i suoi programmi, lo capisco bene”.
La mancata elezione? “Io sono un positivo di natura, che difficilmente si spiace delle cose, anche quando non raggiungo i miei obiettivi. Ma sono contento e soddisfatto perché non pensavo di ricevere delle attestazioni di affetto così forti”, risponde Casini. In primo luogo dalla sua famiglia (il messaggio del figlio Francesco, “Hai vinto senza vincere”) al sindaco di Bologna Matteo Lepore, alla senatrice Anna Maria Bernini, che “ha fatto una battaglia grande, generosa”, a Romano Prodi, “mi ha scritto un messaggio: ‘Sei un signore'”. “Uno dei capi del Movimento 5 Stelle mi ha scritto in un sms bellissimo di aver capito l’altro giorno ‘quanto in questi anni i loro pregiudizi fossero sbagliati'”, aggiunge. Salvini? “Mi ha bocciato, ma io non ho niente contro di lui – osserva Casini -. Comunque lo capisco: non mi doveva niente, la sua è stata una scelta politica e per questo non ho malanimo. Lo comprendo perfettamente: Mattarella è Mattarella”.