Politica

Il caso auto blu imbarazza Di Maio. Consip: no obbligo acquisto

Non auto blu ma “vetture operative per i servizi di base” o “vetture blindate”. E comunque senza obbligo di acquisto. Consip interviene dopo il ‘caso’ scoppiato su due bandi per l’acquisto di auto di servizio. Era stato ‘Il Messaggero’ a sparare la notizia con il titolo ‘Shopping del governo: 8.280 auto blu e grigie per 168 milioni di euro’. Con le opposizioni partite all’attacco del M5s e del capo politico Luigi Di Maio, che dopo la prima reazione a caldo, anche oggi è intervenuto. Segno che la questione crea non pochi imbarazzi ai piani alti dei pentastellati.

“Sulle auto blu – contrattacca Di Maio – mi fa ridere chi strumentalizza addebitando il bando al M5S. Parliamo di un bando Consip. Ad ogni modo io la vedo così: bisogna ridurre le auto blu per i politici al massimo, tagliare tutte quelle che non servono e lo chiederò anche al presidente Conte. Allo stesso tempo, le restanti diamole in dotazione alla Polizia e alle forze dell’ordine che ne hanno bisogno. C’è già una quota prevista ma va alzata secondo me. Quello sulla sicurezza lo considero sempre un investimento per il futuro”. Per cercare di smontare la polemica, ieri Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione, ha inviato una seconda nota, dopo quella di lunedì.

“Le convenzioni Consip, stipulate con gli aggiudicatari delle gare – si legge nel comunicato – non comportano un obbligo di acquisto da parte della P.A., ma nel contempo obbligano i fornitori a mettere a disposizione delle amministrazioni che vogliano aderire, un determinato quantitativo di beni al prezzo e alle condizioni di servizio stabilite. Tali quantitativi, come indicato nella documentazione di gara, non sono garantiti né vincolanti per la Consip o per le amministrazioni contraenti. Se le Amministrazioni non effettueranno acquisti nelle convenzioni (contratto quadro), nulla sarà dovuto ai fornitori”.

Inoltre le convenzioni “si riferiscono” non ad auto blu ma “a vetture operative per i servizi di base (es. servizio stradale della polizia municipale) o a vetture blindate per la tutela dell’incolumità (es. magistrati sotto scorta)”. Le parole di Di Maio e le precisazioni di Consip, però, non sono sufficienti per le opposizioni. “Come ha fatto Di Maio – chiede la capogruppo al Senato di Forza Italia Anna Maria Bernini – a farsi comprare 8250 auto blu sotto il naso senza accorgersi di nulla? E come fa ora a dire che bloccherà gli appalti, visto che i bandi sono regolarmente partiti a fine 2018 e annullarli è praticamente impossibile? L’annunciata inchiesta interna per scoprire la solita manina, dunque, è solo fumo negli occhi per nascondere l’incapacità, o la connivenza, di chi ha inveito per anni contro la famigerata casta e ora sta finendo inesorabilmente sotto le macerie della propria demagogia”. askanews

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