Il “caso” Benalla scuote l’Eliseo. Macron continua a trincerarsi in un silenzio sempre più imbarazzante

24 luglio 2018

Il caso Benalla mette ogni giorno piu’ in difficolta’ l’Eliseo, con il presidente Emmanuel Macron ancora in silenzio e i responsabili finora ascoltati dalla commissione parlamentare, il ministro dell’Interno Gerard Collomb e il prefetto della polizia di Parigi Michel Delpuech, che hanno scaricato le colpe sull’Eliseo.

Cosi’ quel video pubblicato dal quotidiano francese Le Monde che mostra Alexandre Benalla, fidatissimo collaboratore del capo dell’Eliseo, malmenare due manifestanti in piazza per il primo maggio, si e’ rivelata come la vera grande crisi del presidente Macron costretto a trincerarsi in un silenzio che si fa sempre piu’ imbarazzante, a posticipare l’ambiziosa riforma costituzionale e a saltare persino la tappa del Tour de France.

Tanti pugni allo stomaco per un presidente che finora aveva sempre giocato in attacco. Il presidente e’ “calmo ed estremamente determinato affinche’ venga stabilita la verita’”, ha garantito nella mattinata il portavoce del governo, Benjamin Griveaux. “Quando tutti gli elementi saranno stabiliti, il presidente parlera’. Decidera’ e dira’”, avevano fatto sapere dal suo entourage domenica sera.

Macron aveva gia’ definito “inaccettabili” i fatti denunciati ma molti attendono il suo intervento diretto e la riorganizzazione generale annunciato come risposta. A parlare ieri, attraverso i suoi legali, e’ stato invece il protagonista Benalla che si e’ detto “sbalordito dalla strumentalizzazione mediatica e politica delle sua azioni del primo maggio nei confronti di due agitatori, che hanno aggredito la polizia”.

Secondo lui, si tratta di una strumentalizzazione tesa a colpire il presidente Macron. Oggi saranno sentiti in commissione invece il capo di gabinetto di Macron, Patrick Strzoda; il capo dell’Ispettorato generale della polizia nazionale, Marie-France Mone’ger-Guyomar’ch, e Ste’phane Fratacci, capo di gabinetto del ministro dell’Interno, Ge’rard Collomb. Collomb in commissione ci e’ andato ieri. Ha condannato “fermamente le azioni” di Benalla definendole “inamissibili”, ma dal momento che non faceva parte della polizia, Collomb ha ritenuto che “i fatti non riguardassero piu’ il ministero”.

Per il prefetto di polizia di Parigi, Michel Delpuech, pero’ il caso Benalla e’ “il risultato di derive individuali inaccettabili, condannabili in un contesto di nepotismo malsano”. “Certo era un interlocutore conosciuto in quanto esponente della cerchia di persone sempre vicine al presidente, ma in alcun modo dipendeva dalla mia autorita’”, ha dichiarato il prefetto, precisando di aver scoperto l’insolita presenza di Benalla solo dopo aver visionato il video incriminante – stranamente gia’ in possesso dell’Eliseo e del ministero dell’interno – nella mattinata del 2 maggio, in seguito ad una telefonata in merito di Laurent Hottiaux, consigliere sicurezza dell’Eliseo.

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