Il caso Marò approda a Bruxelles, summit Ue-India per trovare soluzione

UDIENZE ALL’AIA La vicenda va avanti da ben quattro anni (15 febbario 2012) nel corso dei quali nessuno dei tre governi italiani (Monti, Letta e Renzi) è riuscito a portare in Italia i due militari

#marò

Il tredicesimo summit Ue-India è previsto per domani 30 marzo. In quell’occasione India ed Europa, tra le altre cose, cercheranno di trovare una soluzione al caso dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un misterioso caso, quello dei marò, che va avanti da ben quattro anni (15 febbario 2012) nel corso dei quali nessuno dei tre governi italiani (Monti, Letta e Renzi) è riuscito a portare in Italia i due militari della Marina italiana. La paradossale storia ora pende presso la Corte Permanente di Arbitrato dell’Aja. Corte chiamata a decidere chi dovra’ giudicare i due fucilieri. Caso sul quale all’India converrebbe trovare una soluzione – almeno sul ritorno di Girone in Italia in attesa della fine dell’arbitrato – per superare il veto italiano all’ingresso di New Delhi nel prestigioso club “Missile Technology Control Regim” (Mtcr). Quest’ultimo e’ un accordo tra 34 Paesi per la prevenzione della proliferazione di missili in grado di trasportare armi di distruzioni di massa fondato nel 1987 e di cui l’Italia e’ co-fondatrice. New Delhi, dopo la bocciatura italiana dello scorso anno (per entrare serve l’unanimita’ dei ‘membri), ripresentera’ domanda di adesione alla prossima plenaria in programma ad ottobre.

“Abbiamo sempre creduto nell’avere buone relazioni con l’Italia. Per noi l’Italia e’ un partner chiave europeo”, ha dichiarato Nandini Singla, alto funzionario del ministero degli Esteri che ha preferito non sbilanciarsi su eventuali contatti tra governi, ricordando invece il caso dei Maro’ non e’ piu’ un problema bilaterale da quando se ne occupa la Corte Permanente di Arbitrato dell’Aja. Domani e dopodomani si terranno all’Aja le udienze proprio sulla richiesta italiana di revoca delle cosiddette “misure provvisorie”: l’11 dicembre l’Italia ha chiesto formalmente il rientro in Italia di Girone in attesa che la Corte decida quale sara il Paese giurisdizionalmente responsabile e dove (in teoria anche in una nazione terza) si debba tenere il processo. I tempi per il completamento per il completamento della procedura arbitrale tra Italia e India sembrano tutt’altro che rapidi: tra un’udienza e l’altra, un tempo realistico fa ipotizzare una conclusione non prima del febbraio 2018 (ma la Corte ha poi altri sei mesi per decidere). Mentre Latorre e’ in convalescenza in Italia da dicembre 2014 per i postumi di un ictus, Girone è rimasto in India. E’ in liberta’ condizionata, ospite dell’ambasciata d’Italia a New Delhi, e lavora con l’addetto militare della legazione. Red. Cro.