Caso Regeni, slitta a giovedì la missione egiziana a Roma. Eni: “Morte ci inorridisce”

IL DOSSIER Annullato l’appuntamento di domani. Il team egiziano consegnerà agli investigatori italiani un dossier di 2mila pagine

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Regeni_mixÈ slittato al 7 e all’8 aprile l’incontro a Roma, originariamente previsto per domani, tra la delegazione egiziana, che sta lavorando sul caso legato alla morte di Giulio Regeni, e quella italiana. Un appuntamento ribadito in serata a livello diplomatico dopo che erano circolate voci che riferivano dell’annullamento della missione egiziana per motivi imprecisati. Se non ci saranno cambi ulteriori di programma, un team allargato di investigatori di Giza, Heliopolis e Shobra al Khaima consegnerà ai nostri rappresenti di Sco e Ros, al procuratore capo Giuseppe Pignatone e al pm Sergio Colaiocco un dossier di oltre duemila pagine, contenente, tra l’altro, gli interrogatori di oltre 200 testimoni sentiti sull’omicidio del 28enne ricercatore di origine friulana, sparito al Cairo il 25 gennaio scorso e trovato cadavere il 3 febbraio sulla strada che collega la capitale ad Alessandria. E mentre l’ad di Eni, Claudio Descalzi, ha definito la morte di Regeni “un fatto che ci inorridisce”, auspicando “che sia fatta chiarezza” e aggiungendo che “all’Egitto, che è un paese amico, conviene per primo che sia fatta chiarezza”, la stampa egiziana sta cominciando a sollecitare la verità sul caso. Mohamed Abdel Hadi Allam, direttore di “Al Ahram”, il maggiore quotidiano egiziano, ha pubblicato un editoriale in cui avverte che la questione potrebbe avere “gravi conseguenze” per le relazioni bilaterali con l’Italia, invitando a non sottovalutare il caso Regeni.

Stando alle informazioni provenienti dai media locali, nel dossier di duemila pagine che sarà ilustrato a inquirenti e investigatori italiani sono riportati “prima di tutto i movimenti dei colleghi subito dopo l’annuncio dell’omicidio di Regeni”. Poi verrà affrontata “la vicenda della banda criminale e degli effetti personali” del nostro connazionale “trovati nell’appartamento della sorella del capobanda nel distretto di Shobra al Khaima”. E, infine, ci saranno “le informazioni ricavate dall’analisi del portatile”. Nei giorni scorsi il quotidiano locale “al Akhbar” aveva anticipato alcuni dettagli del rapporto che la delegazione della sicurezza egiziana intendera’ consegnare. “Ci sono anche i risultati di indagini compiute dagli inquirenti egiziani sugli incontri del giovane ricercatore con ambulanti e sindacalisti al Cairo”, si legge su “al Akhbar”. Nel dossier vi sarebbero anche le dichiarazioni dettagliate degli amici, dei testimoni e gli ultimi spostamenti di Regeni al Cairo, oltre alle dichiarazioni dei suoi vicini di casa. La documentazione conterrebbe anche dettagli sull’uccisione dei membri della banda che aveva con se’ i documenti dell’italiano.