L’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, è stato condannato a 13 anni e due mesi di reclusione dal tribunale di Locri. Il processo riguarda presunti illeciti nella gestione dei migranti. Le accuse contestate sono di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nell’ambito di questa vicenda, nell’ottobre del 2018 – si ricorda – Lucano venne anche messo agli arresti domiciliari. L’ex sindaco di Riace è diventato un simbolo dell’accoglienza per migranti e richiedenti asilo. La gestione dei fondi – spiegava il giudice nell’ordinanza di custodia – è stata magari disordinata, ma non ci sono illeciti e nessuno ha mai intascato un centesimo. A Riace i migranti sono ospitati nelle case disabitate del paese, concesse loro in comodato d’uso gratuito, e i soldi stanziati vengono girati a cooperative, di cui fanno parte migranti e riacesi, che danno la possibilità a profughi e richiedenti asilo di imparare un mestiere tramite ‘borse lavoro’, che assicurano loro un piccolo stipendio.
L’ex sindaco
“È un momento difficile, mi aspettavo una formula ampia di assoluzione. Non mi aspettavo questa sentenza”. Questo lo sfogo di Mimmo Lucano, l`ex sindaco di Riace conosciuto in tutto il mondo per il suo modello di accoglienza in favore dei migranti, dopo la condanna a 13 anni e due mesi di reclusione. Intervistato dal quotidiano calabrese LaCnews24.it spiega: “Io non ho niente, mia moglie fa un lavoro umile pulendo le case delle persone. Mi sono schierato dalla parte degli umili, ho immaginato di partecipare al riscatto della mia terra. Oggi però per me finisce tutto, è stata pesantissima. Non so se per i delitti di mafia ci sono pene simili. Per me è un momento difficile, non so cosa farò”.
Lucano poi ringrazia tutti i suoi avvocati, in primis l`avvocato Mazzone, venuto meno nel corso del processo. “Io non avevo i soldi per pagare gli avvocati, dovevo nominarmi un avvocato d`ufficio. Non potevo permettermi degli avvocati e devo tutto a loro”, prosegue. “Oggi posso dirlo – afferma Lucano – non sto fingendo, sto dicendo delle cose vere. Tutte le persone che mi sono state vicine, anche i magistrati mi hanno espresso solidarietà per una vicenda inaudita. E questo oggi è l`epilogo”.
La difesa
“Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali”, così, senza mezzi termini, gli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua commentando la sentenza arrivata per il loro assistito Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace. “Oltre tredici anni di carcere – sottolineano in una nota – per un uomo come Mimmo Lucano che vive in povertà e che non ha avuto alcun vantaggio patrimoniale e non patrimoniale dalla sua azione di sindaco di Riace e, come è emerso nel corso del processo si è sempre impegnato per la sua comunità e per l`accoglienza e l`integrazione di bambini, donne e uomini che sono arrivati nel nostro Paese per scappare dalle guerra, dalle torture e dalla fame”.
Quindi “è difficile comprendere come il Tribunale di Locri non abbia preso nella giusta considerazione quanto emerso nel corso del dibattimento, durato oltre due anni, che aveva evidenziato una realtà dei fatti ben diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa”. “Per ora purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l`entità della pena inflitta a Mimmo Lucano sono totalmente incomprensibili e ingiustificate e – concludono – aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti”.