Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è finito al centro di una tempesta politica e mediatica. Dopo un incontro durato un’ora e mezza a Palazzo Chigi con la Premier Giorgia Meloni, il ministro ha lasciato la sede del governo tra le crescenti polemiche legate al caso di Maria Rosaria Boccia, una vicenda che sta scuotendo profondamente il panorama politico italiano.
La controversia ruota attorno alla presunta promessa di un incarico come consulente a Maria Rosaria Boccia, mai formalizzato, ma che ha sollevato dubbi e sospetti, soprattutto in relazione alla partecipazione di Boccia a eventi ufficiali con il ministro. Due di questi eventi si sono svolti in Liguria durante l’estate: l’11 luglio a Riva Ligure e il 16 luglio a Sanremo.
A Riva Ligure, il sindaco Giorgio Giuffra ha dichiarato di aver sostenuto personalmente le spese per la trasferta e l’ospitalità del ministro e del suo entourage, incluso Boccia, nonostante quest’ultima non avesse un incarico ufficiale. Giuffra ha giustificato la sua decisione come un gesto comune tra i sindaci di piccoli comuni per motivi sociali o di marketing, sottolineando però di non aver utilizzato fondi pubblici.
Una settimana dopo, a Sanremo, Sangiuliano ha partecipato alla presentazione del suo libro “Giuseppe Prezzolini – L’anarchico conservatore”. Il settimanale Gente ha pubblicato foto che ritraggono il ministro e Boccia insieme, sollevando ulteriori interrogativi sulla natura del loro rapporto e sulla gestione delle spese, coperte in questo caso dal Casinò di Sanremo. Le immagini mostrano i due mentre rientrano in hotel insieme, alimentando le speculazioni su una possibile mancanza di trasparenza.
Le accuse non si sono fatte attendere. Il senatore Ivan Scalfarotto, di Italia Viva, ha lanciato una petizione chiedendo le dimissioni del ministro, accusandolo di aver mentito e di aver esposto al ridicolo Pompei, simbolo della cultura italiana, oltre a compromettere la sicurezza del G7. La petizione descrive la posizione di Sangiuliano al governo come insostenibile, chiedendo un cambio di rotta nella gestione della cultura in Italia.
Il Partito Democratico ha aggiunto ulteriore benzina sul fuoco. Irene Manzi, capogruppo PD nella commissione Cultura della Camera, ha accusato Sangiuliano di aver mentito non solo al pubblico ma anche alla Premier, facendo riferimento a documenti pubblicati sui social network che smentirebbero le dichiarazioni del ministro e della stessa Meloni.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazione per la vicenda, chiedendo che il ministro riferisca urgentemente al Parlamento. Secondo i parlamentari pentastellati, il governo deve chiarire ogni aspetto della vicenda, considerando che le rassicurazioni offerte finora sono state immediatamente smentite da Maria Rosaria Boccia, la figura al centro della controversia.
In risposta alle accuse, Sangiuliano ha diffuso una nota in cui ribadisce di non aver mai utilizzato fondi del ministero per finanziare viaggi o soggiorni di Maria Rosaria Boccia e di non aver mai concesso a quest’ultima accesso a documenti riservati. Il ministro ha anche incontrato la Premier Meloni per confermare la sua versione dei fatti, respingendo con fermezza le accuse di comportamenti inappropriati.
La vicenda Sangiuliano-Boccia, lungi dal placarsi, sembra destinata a dominare il dibattito politico nelle prossime settimane. Con accuse di menzogne, pressioni sociali e possibili ricatti, il futuro politico del ministro appare incerto. Se il governo Meloni riuscirà a gestire efficacemente questa crisi, rimane una questione aperta, mentre l’opinione pubblica attende chiarezza su una vicenda che sta minando la credibilità delle istituzioni culturali italiane.