Caso Toti, Nordio: “Molte anomalie. Ispezioni? Valuteremo”

Caso Toti, Nordio: “Molte anomalie. Ispezioni? Valuteremo”
Carlo Nordio
23 luglio 2024

La custodia cautelare disposta per Giovanni Toti dal tribunale di Genova approda al ministero di Giustizia. Per il Guardasigilli, Carlo Nordio, È una situazione che ha molte anomalie, la seguiamo con estrema attenzione. Alla fine valuteremo”. Davanti alle telecamere di “Quarta Repubblica”, Il Ministro ha evidenziato la singolarità della vicenda, definendola “abbastanza singolare”. Durante l’intervista, ha espresso le sue perplessità riguardo alla logica che ha portato alla decisione del tribunale genovese, affermando di non aver compreso le ragioni alla base della custodia cautelare per il governatore della Liguria.

In sostanza, le dichiarazioni di Nordio lasciano aperta la possibilità di un intervento diretto del ministero della Giustizia. Quando gli è stato chiesto se fosse in procinto di inviare un’ispezione ministeriale al tribunale di Genova, Nordio non ha escluso questa eventualità, sottolineando che la situazione verrà valutata attentamente. Secondo la difesa di Toti, il Tribunale del Riesame di Genova adotta una concezione arcaica dell’interrogatorio, con una visione del diritto più simile all’inquisizione medievale che alla giustizia moderna. L’avvocato Stefano Savi, rappresentante legale del governatore della Liguria, ha paragonato il modello inquisitorio del tribunale a una confessione sacramentale, in cui si richiede all’indagato di ammettere la propria colpevolezza e di pentirsi.

Savi sostiene che tale approccio giustifica l’annullamento dell’ordinanza con cui i giudici hanno respinto l’appello per il rilascio di Toti, attualmente agli arresti domiciliari. Intanto, la difesa del governatore ha presentato un ricorso alla Corte di Cassazione, contestando la decisione del Tribunale del Riesame che, come il giudice per le indagini preliminari (gip), ha rigettato la richiesta di revoca dei domiciliari per il governatore. Toti è accusato di corruzione, voto di scambio e, da giovedì scorso, anche di finanziamento illecito. Nel ricorso di 40 pagine, Savi critica le motivazioni del collegio presieduto da Massimo Cusatti, definendole irragionevoli e contraddittorie. Cusatti, nell’ordinanza di rigetto, aveva sottolineato che Toti aveva ammesso i fatti storici alla base delle accuse durante l’interrogatorio, rivendicandone però la legittimità. Tuttavia, il legale nega che l’interrogatorio sia stato “infarcito di tanti non ricordo” e contesta il rischio di reiterazione del reato, definendo il tono del provvedimento “ai limiti dell’irrisione”.

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Nuovi dettagli degli interrogatori

Nel frattempo, nuovi dettagli emergono dai verbali degli interrogatori dei testimoni coinvolti nella maxi inchiesta. Il 9 maggio scorso, la Guardia di Finanza ha sentito come persona informata dei fatti Almanio Romano, ex capo dell’ufficio finanziario del Gruppo Spinelli. Romano ha dichiarato ai militari che le erogazioni al Comitato Toti erano state disposte direttamente da Aldo Spinelli. “Nel 2021,” ha aggiunto Romano, “il commendatore mi disse di fare quattro bonifici da 10 mila euro dalle varie società del Gruppo”. Romano e il figlio Roberto avevano espresso qualche riserva su tali operazioni, non deliberate dal Consiglio di Amministrazione. L’inchiesta continua a svelare nuovi particolari, mentre la difesa di Toti si prepara a sostenere la propria tesi davanti alla Corte di Cassazione, cercando di ottenere la revoca dei domiciliari per il governatore ligure.

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