Cassazione sulla Diciotti, Viminale sereno: “Sentenza ininfluente su gestione immigrazione”

Dal dicastero fanno notare che l’opinabilità della decisione è confermata dal fatto che la causa era stata già rigettata sia in primo grado che in appello

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Palazzo del Viminale, sede del ministero dell'Interno

Al Viminale regna un clima di “assoluta tranquillità” dopo la sentenza della Cassazione sul caso della nave Diciotti. Fonti vicine all’Agi riferiscono che la decisione dei giudici è considerata sostanzialmente “ininfluente” sulle attuali politiche di gestione dell’immigrazione irregolare proveniente dal Nord Africa. Pratiche come l’assegnazione dei porti alle navi private e i rapporti con Tunisia e Libia restano infatti immutati.

Secondo il ministero dell’Interno, la Cassazione si sarebbe limitata a enunciare un principio giuridico, peraltro giudicato “non condivisibile”. La questione concreta di un eventuale risarcimento a favore del singolo migrante ospitato sulla Diciotti è stata infatti rinviata alla Corte d’appello. Il Viminale, quindi, osserverà con attenzione l’esito pratico della vicenda, in particolare per quanto riguarda i risarcimenti legati al presunto danno subito dai migranti per essere stati trattenuti su una nave militare italiana.

I migranti, salvati in acque internazionali non di competenza italiana, erano stati accolti, rifocillati e assistiti a bordo della Diciotti. Tuttavia, alcuni di loro hanno contestato la legittimità del trattamento ricevuto, dando vita a una battaglia legale che ha raggiunto la Cassazione. La sentenza, però, non sembra intaccare le procedure attuali, ma si configura piuttosto come una pronuncia di principio, destinata a essere approfondita in sede di appello.

Il Viminale fa notare che l’opinabilità della decisione è confermata dal fatto che la causa era stata già rigettata sia in primo grado che in appello. Anche il procuratore generale, in Cassazione, aveva chiesto il rigetto, definendo la tesi dei ricorrenti “quantomeno opinabile”. Questo rafforza la posizione del ministero, che considera la sentenza un mero atto formale, senza ricadute immediate sulle politiche migratorie.

In sintesi, al Viminale si continua a lavorare senza intoppi, nella convinzione che la sentenza non modifichi gli equilibri operativi. La questione dei risarcimenti rimane aperta, ma per ora non si prevedono cambiamenti di rotta nella gestione dell’immigrazione irregolare.