Basta vie legali, basta ricorsi: Marika Cassimatis rinuncia alla battaglia nei Tribunali e sfida il MoVimento Cinque Stelle nelle urne, candidandosi a sindaco di Genova con una propria lista. La candidata uscita vincente dalle “comunarie” M5s, poi disconosciute da Beppe Grillo “con un atto di imperio”, chiude quindi definitivamente il capitolo Cinque Stelle, perché “il ricorso legale va oltre le nostre forze: siamo semplici cittadini”. E perché molti componenti della sua lista hanno abbandonato il M5s “disgustati da quello che è successo” e che ha rivelato “un partito verticista, che non è più il movimento originario in cui ci eravamo candidati: quello dell’uno vale uno, della trasparenza dei percorsi, della democrazia diretta”. Dunque “abbiamo deciso di voltare pagina, di lasciarci alle spalle i tribunali: non ci interessa una battaglia all’ultima carta bollata, abbiamo deciso di correre con la nostra lista per risolvere i problemi della città. E non abbiamo avuto paura di nessuno: né della Casaleggio nè di pressioni trasversali”. Con Grillo “non ho più avuto alcun contatto e non credo lo avrò”, mentre del nuovo candidato grillino si limita a dire: “Pirondini chi?”. Pronta dunque la lista per Cassimatis sindaco, composta da 33 persone: “Imprenditori, insegnanti, impiegati, pensionati, ingegneri: cittadini che si preoccupano del proprio territorio e si mettono in gioco, sapendo che saremo attaccati”. Abbandonata la battaglia per l’utilizzo del simbolo M5s, Cassimatis sceglie come proprio emblema “l’araba fenice, che rinasce dalle acque: il simbolo della rigenerazione dopo un momento di travaglio e di sconfitta”.