La Catalogna perde i primi pezzi, banche in fuga. Incubo rating

La Catalogna perde i primi pezzi, banche in fuga. Incubo rating
6 ottobre 2017

Le ansie indipendentiste della Catalogna, e non solo, devono fare i conti, è proprio il caso di dire, con il plebiscito dei mercati. Nel 1998 il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, in occasione della decisione sulla nascita dell’euro, salutò con entusiasmo l’adozione di un percorso che privilegiava il “plebiscito permanente dei mercati” rispetto a quello delle urne. Un percorso che sembra gettare la sua ombra anche sulla Catalogna che oltre a subire la pressione di Madrid e già perdono i primi pezzi importanti della propria economia. La prima importante azienda ad abbandonare la Catalogna e’ il Banco Sabadell, quinta banca spagnola, che conferma la sua intenzione di spostare la domiciliazione dopo la minacciata dichiarazione di indipendenza. Lo rende noto un portavoce della banca, che ha preferito mantenere l’anonimato. Il portavoce precisa che oggi l’istituto lancera’ una “rapida” procedura che in pochi giorni gli consentira’ di spostare la sua sede legale ad Alicante, nella Spagna dell’Est, anche se questo non avra’ conseguenze per il quartier generale dell’istituto e per i suoi addetti. La decisione del Banco de Sabadell sembra avere trascinato anche quella della CaixaBank, il primo istituto bancario della Regione autonoma spagnola, che potrebbe a brevissimo prendere la stessa strada. Per entrambi gli istituti la mossa è stata pianificata per evitare le incertezze legate a una possibile indipendenza della Catalogna.

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A complicare il processo della Catalexit ci si è messa anche l’agenzia Fitch che ha annunciato di essere pronta a tagliare il rating della Catalogna a causa delle tensioni con il governo centrale di Madrid sull’indipendenza della Regione. Fitch ha spiegato che tali tensioni sono a rischio di peggioramento nel breve periodo e potrebbero portare a eventi imprevedibili, come possibili impatti sui fondi di liquidità cui la Catalogna fa ricorso per finanziarsi. In altre parole, la dura lex del plebiscito dei mercati. Molto più pericolosa di Rajoy e della polizia spagnola. Mercoledi’ l’indice principale della borsa di Madrid, l’Ibex-35 ha perso il 2,85%. A soffrire soprattutto le due grandi banche catalane, con flessioni rispettivamente del 4,96% e del 5,96%, mentre Santander, la prima banca spagnola ha perso il 3,83%. In soli tre giorni Caixabank e Banco Sabadell hanno bruciato in Borsa 3.000 milioni. Sul fronte politico, il leader della Catalogna Carles Puigdemont ha rinviato fino a martedì il suo intervento nel Parlamento regionale per fare il punto sul referendum di indipendenza. La Conferenza dei capigruppo si riunirà oggi alle 15:30 per decidere la convocazione del Parlamento. Secondo fonti parlamentari, citate da El Pais, la convocazione sarà spostata a martedì, invece che a lunedì, come era inizialmente stabilito prima che la Corte Costituzionale sospendesse la seduta in cui era prevista la dichiarazione di indipendenza unilaterale. Il rinvio a martedì serve al governo catalano per prendere tempo e negoziare una soluzione non traumatica con Madrid.

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