Lo scrutinio dei primi 236.830 voti conferma la schiacciante vittoria del ‘Si” (92,3%) al referendum sull’autodeterminazione della Catalogna. I ‘No’ sono al 5,7%. Schede bianche 1,4% e nulle 0,7%, riferisce la testata online La Vanguardia. Per il referendum di autodeterminazione della Catalogna si sono mobilitate 3 milioni di persone, secondo il governo della Catalogna che tuttavia non fornisce ancora dati sull’affluenza ai seggi. Domani, martedi’ in Catalogna ci sara’ uno sciopero generale in Catalogna indetto dalle organizzazioni indipendentiste. Uno sciopero generale “per denunciare la repressione dello Stato spagnolo”, ha spiegato a La Vanguardia Jordi Cuixart, presidente dell’organizzazione Omnium. Intanto, continua a crescere il bilancio delle conseguenze degli interventi delle forze di polizia spagnole per impedire le operazioni di voto del referendum in Catalogna. Secondo il ministero della Salute catalano, sono oltre 840 i feriti. Per il premier spagnolo, Mariano Rajoy, “non c’e’ stato alcun referendum di autodeterminazione. Tutti gli spagnoli hanno constatato che lo Stato di diritto resta in vigore e mantiene la sua forza”. “La maggioranza dei catalani non ha voluto partecipare a sceneggiata dei secessionisti. Senza clamore ha ignorato la chiamata alle urne”. I catalani, ha aggiunto il premier, “sono stati ingannati” dagli organizzatori del referendum.
Per Rajoy, la Spagna “e’ una grande nazione, una delle piu’ antiche d’Europa e delle piu’ sviluppate al mondo, una democrazia avanzata e tollerante ma anche ferma e determinata al rispetto dello stato di diritto”. “Il mio grande obbligo – ha sottolineato il premier spagnolo – e’ rispettare la legge, farla rispettare e garantire democrazia, e oggi ha vinto la democrazia”. Il premier spagnolo ha annunciato che convocherà “le forze politiche con rappresentanza parlamentare per riflettere insieme sul futuro”. Rajoy ha anche ringraziato i giudici, la Polizia e la Guardia Civil per l’operato “davanti al grave attacco alla nostra legalita’”. Per il presidente catalano, Carles Puigdemont, invece, “ci siamo guadagnati il diritto all’indipendenza”. Sul fronte sportivo, dopo la sfida con il Las Palmas vinta per 3-0 dal Barcellona a porte chiuse, il calciatore catalano Gerard Pique’ si e’ presentato in lacrime ai giornalisti e si e’ detto pronto a lasciare la Nazionale spagnola. “Mi sento catalano, oggi piu’ di sempre. Si puo’ votare si’ o no, ma si deve votare. Non siamo riusciti a ottenere il rinvio della partita”, ha detto. “I fatti della Guardia civil e della polizia parlano da soli, non si possono comportare cosi’, quella di oggi – ha aggiunto – e’ stata la peggiore esperienza professionale di tutta la mia vita. Se la Federazione pensa che io sia un problema faro’ un passo indietro in vista dei Mondiali”.