Politica

Cav dice no a Napoli, ma sarà a Milano, Resta nodo palco palco con Lega-FdI

Per ora Silvio Berlusconi ha confermato solo l’appuntamento del Teatro Manzoni di Milano, la mattina del 25 febbraio. In agenda non ci sarebbero altri impegni politici, raccontano fonti azzurre. In programma, dunque, nessuna manifestazione unitaria, nonostante il pressing di Fdi e Lega, che per bocca di Matteo Salvini ha proposto come momento unitario il palco del teatro Brancaccio per il primo marzo, a Roma. A tal proposito il Cav non dice nulla, ma dalle parti di palazzo Grazioli sottolineando che difficilmente partecipera’ all’iniziativa lanciata dal segretario del Carroccio. Oggi l’ex premier, durante l’incontro con il capogruppo Ppe a Strasburgo, Manfred Weber, nella sede azzurra di piazza San Lorenzo in Lucina, avrebbe dribblato la domanda su quando terra’ un comizio romano a chiusura della campagna elettorale. Chiedete alla Licia, è lei che decide per me, avrebbe replicato con un sorriso il leader azzurro indicando una delle sue più strette collaboratrici, Licia Ronzulli, che cura l’agenda personale dell’ex premier. Di certo, Berlusconi non andra’ a Napoli, come annunciato in serata a ‘Otto e mezzo’: ‘Meglio stare in tv più volte e raggiungere più persone e indecisi”, piuttosto che parlare a quelli ”che vengono in teatro e sono gia’ dei nostri”.

I vertici di Fi in Campania sperano però di poter strappare all’ultimo momento un blitz all’ombra del Vesuvio per non deludere militanti, simpatizzanti e tutti coloro che attendono il Cav in una regione considerata determinante ai fini della vittoria della coalizione il 4 marzo. Metterci la faccia, a Napoli, secondo alcuni, significherebbe incassare potenzialmente qualche punto percentuale, che farebbe molto comodo al centrodestra nel testa a testa finale con i cinque stelle. Disertare la piazza campana, invece, potrebbe sembrare quasi una presa di distanza e una sconfessione. Non e’ escluso che l’ex premier possa collegarsi telefonicamente per non deludere nessuno. Berlusconi non vuol far mancare la sua presenza alla manifestazione al Manzoni (capienza da 1500 persone), riferiscono, innanzitutto perché Milano e’ casa sua e da sempre feudo azzurro (sin dal ’94) e poi perché la campagna elettorale e’ stata improntata tutta sulle apparizioni in tv, limitando al massimo i comizi di piazza.

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