Berlusconi esce dalla terapia intensiava. E torna il vecchio cerchio magico

VERSO LA RIABILITAZIONE Il fratello Paolo: “La cosa bella è che l’ho visto nella sua camera, adesso può cominciare a mangiare qualcosa e può fare anche altre cose” di Giuseppe Novelli

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di Giuseppe Novelli 

paolo berlusconiSilvio Berlusconi è uscito dal reparto di terapia intensiva cardiochirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano, per tornare in degenza dopo l’intervento al cuore. L’ex presidente del Consiglio è tornato quindi nella suite al sesto piano del settore Diamante, che aveva lasciato la mattina del 14 giugno per sottoporsi alla sostituzione della valvola aortica. Secondo la tempistica riferita dai medici il Cavaliere rimarrà in reparto per 5-6 giorni. Al termine della degenza seguirà il periodo di riabilitazione, presso il San Raffaele o in un’altra struttura specializzata. Dunque, passata l’ansia dell’intervento chirurgico, scatta l’operazione “normalità”. Nel day after, il bollettino medico sulle condizioni di salute di Berlusconi è tutto improntato alla necessità non soltanto di rassicurare sulle sue “ottime condizioni” fisiche, ma anche sulla sua estrema “lucidità”. Per confermarlo il medico personale, Alberto Zangrillo, racconta uno di quegli episodi di sicura presa sui giornalisti: “Dopo nemmeno 30 secondi – riferisce – era già pronto a farmi una battuta, in questo caso il complimento per l’assistenza ricevuta durante la notte da una delle infermiere della terapia intensiva a cui ha dato come alternativa di andare a lavorare a Telecinco”.

Oggi è stato il fratello Paolo ad annunciare le condizioni del leader di Forza Italia. “Sta riposando, il professor Zangrillo ha dato ordini di fare visite assolutamente brevi perché l’operazione è stata complessa – ha detto -. Tutto procede bene, i valori sono buoni, però la raccomandazione anche ai familiari è di concentrare addirittura le visite perché non si deve affaticare. La cosa bella – ha continuato – è che l’ho visto nella sua camera, quindi l’hanno portato su e l’hanno liberato da vari cateteri, quindi adesso può cominciare a mangiare qualcosa e può fare anche altre cose. Solo la raccomandazione è anche quella, addirittura ai figli e a me stesso, di venire tutti insieme perché ha bisogno di riposo, riposo, riposo. Deve recuperare qualche decennio di affaticamento e di super lavoro. Insomma è stata un’operazione complessa, quindi bisogna dargli proprio il tempo. Però tutto procede bene. Siamo assolutamente tranquilli”. E afferma che i figli oggi arriveranno “sicuramente”.

Per ora all’orizzonte c’è una riabilitazione che durerà almeno fino a luglio. Quanto e come tornerà ad occuparsi di politica e del partito, di certo sarà tema di discussione con la famiglia, che in questi ultimi giorni ha messo sotto accusa l’iper attività a cui il leader è stato sottoposto negli ultimi giorni di campagna elettorale. L’operazione normalità, d’altra parte, è in sintonia con il clima che intorno a Berlusconi sta cercando di ricreare quella sorta di cordone di sicurezza che, in questo momento, oltre che dai figli (Marina in primis) è formato principalmente da Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Niccolò Ghedini. Insomma, è un po’ come se fosse tornato il ‘vecchio’ cerchio magico al quale mancherebbe solo l’aggiunta della fida segretaria Marinella. D’altra parte, non sono giorni facili per il più recente cerchio magico, soprattutto per la tesoriera Maria Rosaria Rossi.

La sua relazione sul bilancio è finita sotto accusa durante l’ufficio di presidenza del partito e lei stessa va ripetendo a chi ha modo di parlarle che il suo mandato è nelle mani di Berlusconi. In ballo c’è soprattutto il suo potere di firma: quella, per intendersi, che si appone sotto le liste elettorali. A mezzo partito, tra l’altro, non è andata giù la sua assenza alla riunione. Anche perché, con il presidente azzurro in terapia intensiva, c’era ben poco da stargli accanto. Una presenza, quella della Rossi al San Raffaele, che anche gli esponenti della famiglia avrebbero giudicato ingombrante. Così come non sarebbero piaciute quelle lacrime a favore di fotografi di Francesca Pascale. “Non gli va – spiega un ufficiale di collegamento – che si faccia questa gara a chi è più berlusconiano degli altri ed hanno apprezzato che non sia cominciata una processione di visite verso l’ospedale”.