Berlusconi: no sostegno a Renzi su riforme. Ma vuole scongiurare urne

di Maurizio Balistreri

Stop incondizionato a Matteo Renzi ma senza correre alle urne, ovvero come ribadire la propria opposizione senza se e senza ma all’attuale premier e, allo stesso tempo, cercare di scongiurare il rischio che il voto al Senato sulle riforme si trasformi in uno show-down e dunque in elezioni anticipate che lo colgano impreparato. E così Silvio Berlusconi, alla vigilia della ripresa autunnale dei lavori, si trova a dover ragionare su questo doppio binario. Un bel dilemma che, peraltro, si riflette in due diverse sensibilità entrambe presenti nel mondo di Forza Italia e dintorni (leggi Mediaset). Per fare il punto l’ex Cav ha convocato in Sardegna a Villa Certosa alcuni big azzurri: i due capigruppo, Brunetta e Romani, la portavoce Deborah Bergamini. C’è anche Giovanni Toti: i rapporti tra lui e il Cavaliere hanno recentemente subito un netto stop, altrimenti non si spiegherebbe la nota di qualche settimana fa con cui Berlusconi bocciava platealmente l’apertura del governatore della Liguria sulle primarie. Quella di avere due linee è un’accusa che più volte è piovuta addosso a Forza Italia negli ultimi tempi. Già Matteo Renzi aveva messo il dito nella piaga parlando degli approcci differenti dei capigruppo azzurri di Camera e Senato: l’uno più barricadero, l’altro più aperturista. Ora tocca a Matteo Salvini, che da una parte, tornando sull’ipotesi di un ticket con l’ex premier, si dice pronto a farsi da parte anche se sente “di avere l’appoggio di tanti italiani”.

Dall’altra, però, affonda: “Bisogna vedere cosa vuole fare Forza Italia perché c’è un pezzo di partito che vorrebbe sostenere Renzi e un altro pezzo che dice non si tocca questa Europa e questo euro, quindi che si decidano”. Parole che sono state accolte con un certo fastidio in Sardegna, tanto da provocare una nota della Bergamini. “Forza Italia ha una sola voce, una sola linea politica ed è quella del presidente Berlusconi”, puntualizza. D’altra parte anche con la Lega c’è la necessità di mantenere uno stretto legame senza però continuare a subirne la supremazia. Soprattutto in vista delle prossime tornate elettorali, a cominciare da Milano. Anche per questo, viene spiegato, permane una certa freddezza rispetto all’ipotesi di aggregarsi alla serrata di tre giorni proposta dal leader del Carroccio. “Questo – spiega uno dei partecipanti all’incontro – non è il nostro modo di agire”. Dalla riunione di oggi, comunque, sarebbe emersa l’ipotesi di proporre a tutti gli alleati del centrodestra un tavolo per definire programmi comuni e candidature. Anche un incontro tra Berlusconi e Salvini servirà sicuramente a mettere alcuni puntini sulle i, ma al momento non è stato ancora messo in agenda. E’ peraltro probabile che il Cavaliere resti in Sardegna ancora per questa settimana. E che, nonostante la sua remise en forme che gli avrebbe consentito di perdere dieci chili, il ritorno alla politica pubblica non sarebbe così immediato. In cima ai suoi pensieri ci sono, infatti, sempre i suoi problemi giudiziari: la speranza è che a settembre arrivino buone notizie dalla corte di Strasburgo.

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