Cav scottato da Renzi-Alfano. In Fi è ora resa conti
Non torna numero schede bianche. Dubbi su intesa Ncd a Regionali.
di Barbara Acquaviti
di Barbara Acquaviti
Un telegramma di congratulazioni un secondo dopo l’elezione. Silvio Berlusconi ci tiene a ribadire senza indugi al neo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non c’è niente di personale se alla fine Forza Italia non ha votato per lui. Questo almeno sulla carta, perchè i conti non tornano e le schede bianche (105) sono molte meno dei grandi elettori azzurri (139 presenti). Alla fine, si conta un numero di ‘franchi soccorritori’ che (considerando anche le schede bianche dei dissidenti Ncd) va da 40 a 60.
L’elezione del successore di Giorgio Napolitano, che doveva essere il culmine della riabilitazione politica del Cavaliere, alla fine si trasforma in una cocente sconfitta che si porta dietro macerie su cui sarà difficile ricostruire il partito. Perchè ora che la “pratica Quirinale” è archiviata restano i veleni, le accuse di strategie sbagliate, e – soprattutto – i reciproci sospetti di aver contraddetto nel segreto dell’urna l’indicazione di votare scheda bianca confermata da Berlusconi ancora stamattina nonostante Area Popolare avesse ufficializzato (spaccandosi a sua volta) la decisione di rompere l’asse con Forza Italia e votare il candidato del Pd. Con chi ha avuto modo di parlargli in questa giornata, l’ex premier è apparso ancora molto “scottato” dal doppio tradimento: quello di Renzi e quello di Alfano.
Il voltafaccia del ministro dell’Interno forse se lo sarebbe dovuto aspettare ma comunque lo spinge a riflettere. Non è più il caso di decisioni emotive eppure in queste ore Berlusconi starebbe riconsiderando l’ipotesi di andare alleati alle Regionali. Il Cavaliere avrebbe già commissionato dei sondaggi. Il senso del ragionamento è questo: se rischiamo di perdere allora tanto vale perdere da soli e issare la bandiera identitaria. Se sarà questo l’esito è presto per dirlo, perché a pesare non saranno solo i sondaggi ma anche le diverse campane che adesso ci sono intorno al leader azzurro e che di certo non suonano all’unisono.
Il cosiddetto cerchio magico, per dire, ha molto premuto perché sul Quirinale si riaprisse il dialogo con gli ex alleati. Ed ora è finito nel mirino dei “nazareni”, quelli che avevano invece suggerito a Berlusconi di intestarsi subito Mattarella invece di andare allo scontro con Renzi. Di converso ci sono quelli che puntano il dito contro quello che Maria Rosaria Rossi ha definito il “duo tragico” composto da Gianni Letta e Denis Verdini, i due grandi artefici della trattativa con il premier. Ed ecco come si è arrivati alla votazione di oggi, in teoria tutti pronti a votare scheda bianca e in pratica in ordine sparso. Anche i fittiani, riunitisi prima della quarta votazione, hanno optato per la scheda bianca.
Eppure sono loro i maggiori indiziati di aver fatto i franchi soccorritori. Ma poichè sono giorni di veleni, di sospetti ce ne sono per tutti: per la stessa senatrice Rossi che resta sotto il catafalco 15 secondi e per i verdiniani accusati di aver voluto nel segreto dell’urna rinnovare il loro sostegno a Renzi. Non manca neanche l’ipotesi che a orchestrare il soccorso azzurro sia stato lo stesso Berlusconi.
Di fatto, però, quella che viene fuori è l’immagine di un partito a pezzi con un leader che non regge le truppe. Per questo Berlusconi avrebbe confidato adesso di voler dare vita a una “ripartenza”. L’idea di far cadere teste non gli piace perché sarebbe come dare ragione a Raffaele Fitto. “Ma – avrebbe spiegato – va dato un segnale di cambiamento sia verso Renzi che dentro Forza Italia”.