di Barbara Acquaviti
E, infatti, in molti sono convinti che la nota odierna di fatto segni una presa di distanza: annunciare un appuntamento di Forza Italia tre giorni prima della convention di Parisi – è il loro ragionamento – è un segnale di freddezza del Cavaliere. La coincidenza certo non passa inosservata. Ma gli azzurri che supportano l’iniziativa di Parisi preferiscono leggerla al massimo come un modo per mettere del pepe addosso all’ex candidato sindaco di Milano. Dietro l’atteggiamento di Berlusconi, spiegano però dal suo staff, ci sarebbe anche un ragionamento più pragmatico fatto sulla base della grande incertezza che ruota intorno alla legge elettorale e all’esito del referendum. Prevedere un premio di coalizione invece di quello alla lista, per esempio, cambierebbe non poco la prospettiva in termini di alleanze. E allora, sarebbe stato il ragionamento, perché sbilanciarsi sin da ora verso Lega e Fdi (come vorrebbe il cosiddetto ‘asse del Nord’) o verso i centristi e il progetto di partito Pop-Lib che piace di più a Parisi? Altrettanto dicasi per l’esito del referendum che può aprire i più vari scenari: dalla necessità di una larga coalizione al voto anticipato. Insomma, come spesso gli accade, Silvio Berlusconi gioca su due tavoli, senza dare niente per scontato (nemmeno la ‘benedizione’ a Parisi).