Politica

Berlusconi torna dalle vacanze e ‘rianima’ Forza Italia. Riunisce capigruppo, fronte anti Parisi esulta

di Barbara Acquaviti

Un modo per tranquillizzare la vecchia guardia, certo. Ma anche il frutto di un calcolo politico. Tornato ad Arcore dopo un’estate trascorsa a Porto Rotondo, Silvio Berlusconi riunisce i capigruppo, Renato Brunetta (foto, sx) e Paolo Romani (foto), e convoca due appuntamenti di partito. Primo, una riunione dell’ufficio di presidenza già per la settimana prossima. Secondo, una conferenza programmatica (che si dovrebbe tenere il 13 ottobre) rivolta “agli eletti di Forza Italia, per rilanciare l’alleanza di tutto il centrodestra come alternativa di governo seria e credibile”. Due iniziative che – viene spiegato nella nota – sono legate anche alla necessità “di dare ancora maggior vigore all’impegno di Forza Italia nella campagna referendaria per il ‘no'”. Una dichiarazione, quella dell’ex premier, che ha rinvigorito le speranza di coloro che, tra gli azzurri, temevano che il partito si stesse trasformando in una bad company a favore della good company a cui sta invece lavorando Stefano Parisi. Non è un mistero che dentro Forza Italia l’avvento dell’ex candidato sindaco di Milano abbia causato più di qualche malumore. Gli stessi capigruppo non sono peraltro tra i sostenitori del lavoro di Mr. Chili.

E, infatti, in molti sono convinti che la nota odierna di fatto segni una presa di distanza: annunciare un appuntamento di Forza Italia tre giorni prima della convention di Parisi – è il loro ragionamento – è un segnale di freddezza del Cavaliere. La coincidenza certo non passa inosservata. Ma gli azzurri che supportano l’iniziativa di Parisi preferiscono leggerla al massimo come un modo per mettere del pepe addosso all’ex candidato sindaco di Milano. Dietro l’atteggiamento di Berlusconi, spiegano però dal suo staff, ci sarebbe anche un ragionamento più pragmatico fatto sulla base della grande incertezza che ruota intorno alla legge elettorale e all’esito del referendum. Prevedere un premio di coalizione invece di quello alla lista, per esempio, cambierebbe non poco la prospettiva in termini di alleanze. E allora, sarebbe stato il ragionamento, perché sbilanciarsi sin da ora verso Lega e Fdi (come vorrebbe il cosiddetto ‘asse del Nord’) o verso i centristi e il progetto di partito Pop-Lib che piace di più a Parisi? Altrettanto dicasi per l’esito del referendum che può aprire i più vari scenari: dalla necessità di una larga coalizione al voto anticipato. Insomma, come spesso gli accade, Silvio Berlusconi gioca su due tavoli, senza dare niente per scontato (nemmeno la ‘benedizione’ a Parisi).

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redazione