Forza Italia e Lega resistono sull’immunità parlamentare per i componenti del nuovo Senato prevista dagli emendamenti dei relatori alle riforme costituzionali. Mentre Anna Finocchiaro (Pd), presidente della commissione Affari costituzionali del Senato e relatrice del testo di riforma costituzionale, si scaglia “disgustata” contro lo scaribarile su una richiesta immunità che sembra non avere padri, alcuni esponenti del centro destra, invece, ne ripropongono la necessità. “Mi sembra logico – ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini – che non ci possano essere legislatori di serie A perché siedono alla Camera e legislatori di serie B perché compongono il Senato”. Ma il segretario della Lega ha più di una perplessità e precisa: l’immunità non può valere per i comportamenti illeciti commessi dai sindaci e dai consiglieri regionali durante il loro mandato di amministratori. Più o meno sulla stessa linea Francesco Paolo Sisto, Forza Italia, presidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera: “Non eliminiamo il Senato ma il bicameralismo perfetto. Il Senato rimane con diverse importanti prerogative, quindi il Senato c’è, rimangono i senatori, deve restare anche l’immunità, nel rispetto dell’articolo 3 della Costituzione”.
Anche Ncd difende l’immunità: “L’immunità – ha detto Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd e componente della commissione Affari costituzionali del Senato – non è un dogma, ma il portato del bilanciamento di pesi e contrappesi in un nuovo quadro costituzionale. Insomma, se vogliamo che i senatori possano cambiare la Carta ed eleggere organi costituzionali, l’immunità è necessaria”. Apertamente contrario all’immunita Vannino Chiti senatore del Pd che annuncia che presenterà delle proposte di modifica per abolire questo “privilegio” sia alla Camera che a Palazzo Madama. All’interno del Pd, più ragionata nei contenuti sebbene irata nei toni, appare la posizione della senatrice Angela Finocchiaro, relatrice della riforma. “Cosa vogliono da me? Vogliono dire che la Finocchiaro protegge i corrotti e i delinquenti? Ma stiamo scherzando. È questo il loro giochino? Sono disgustata”. “Avevo proposto che a decidere sulle autorizzazioni all’arresto e alle intercettazioni dovesse essere una sezione della Corte costituzionale e non il Parlamento. Valeva sia per il Senato sia per la Camera. È una proposta di legge che ho presentato in questa legislatura e anche nella precedente. È chiara la mia posizione? Stavolta l’avevo scritta in un emendamento”. (TMNews)