Cdm impugna legge Consorzi in Sicilia: “E’ in contrasto con la legge Delrio”. Crocetta: “Un fatto tecnico”

QUANDO LA REGIONE  LEGIFERA Faraone si affida a Facebook per attaccare il governo Crocetta sostenuto dal suo stesso partito, il Pd

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Il Consiglio dei ministri, pur prendendo atto della lettera del presidente Rosario Crocetta con la quale si impegna ad apportare alcune modifiche, ha impugnato la legge della Regione Sicilia n.15 dell’agosto 2015 su “liberi Consorzi comunali e Città metropolitane”. Talune disposizioni – spiega Palazzo Chigi – sono in contrasto con la legge Delrio. In caso di nuova normativa da parte dell’Assemblea regionale siciliana, che vada nel senso dei rilievi contenuti nell’impugnazione, il Governo valuterà l’opportunità di ritirare il ricorso. Per il governatore della Sicilia, “l’impugnativa della legge sulle ex Province è un fatto tecnico, col sottosegretario Bressa abbiamo già raggiunto un’intesa sulle modifiche da apportare alla norma, in particolare sull’articolo che riguarda il voto ponderato. Il testo è già pronto, arriverà in giunta dopodomani”. In sostanza, per Rosario Crocetta, “la questione mi sembra nella normale dialettica istituzionale. La settimana scorsa, il sottosegretario Bressa ha comunicato che non appena l’Assemblea approverà le modifiche alla riforma l’impugnativa sarà ritirata”. L’esito era atteso. E’ in corso da settimane, infatti, un tavolo tecnico Stato-Regione. L’assessore all’Autonomie locali Giovanni Pistorio aveva definito “inevitabile” l’impugnativa, aprendo a modifiche, ma annunciando anche l’intenzione di resistere su alcune questioni. Tra i punti critici della normativa regionale, l’assenza del voto ponderato, che pesa il consenso per i vertici della citta’ metropolitane e dei liberi consorzi in base al numero degli abitanti; e la mancata indicazione della coincidenza del sindaco metropolitano con il primo cittadino del capoluogo di Palermo, Catania e Messina. Davide Faraone si affida a Facebook per attaccare il governo Crocetta retto dal suo stesso partito, il Pd. “Il vento delle riforme non puo’ fermarsi a Reggio Calabria. Ancora una volta una legge regionale viene impugnata dal governo Renzi. Oggi e’ il turno dei liberi consorzi. Se vogliamo costruire un rapporto sinergico con il governo nazionale dobbiamo puntare sulla credibilita’ della Sicilia. Fatti come questo la minano in maniera irrimediabile. E non e’ un caso isolato”.

ANCI “L’impugnativa non è più una minaccia, ma una realtà. Il Consiglio dei Ministri ha fatto scattare la mannaia sulla legge regionale 15/2015 che istituisce i Liberi consorzi e le Città metropolitane in Sicilia. Già più volte l’AnciSicilia,- afferma l’Associazione dei comuni siciliani – aveva espresso forti dubbi di legittimità costituzionale sulla legge e aveva sottolineato il rischio di caos e ingovernabilità che avrebbe potuto replicare la drammatica esperienza che vede tutt’oggi inapplicata la legge di riforma sulla gestione del sistema integrato dei rifiuti (9/2010)”. “La decisione del Consiglio dei Ministri arriva a due mesi di distanza dall’invio di una lettera dell’Associazione dei comuni siciliani indirizzata al Presidente Renzi, al ministro Alfano e al Presidente dell’Ars Ardizzone, – ricorda – in cui venivano sollecitati a valutare bene la coerenza della legge, approvata il 30 luglio scorso. Le osservazioni, evidenziate nella lettera del 4 agosto scorso, erano state autonomamente condivise da numerosi sindaci dell’Isola che si erano detti anche pronti a sostenere tutte le iniziative dell’Associazione avverse alla legge. Da tempo l’AnciSicilia sosteneva l’incongruenza della riforma siciliana con quanto disposto su scala nazionale dalla riforma Delrio”.

BOSCO (Ap-Ncd)  “Il governo sconfessa ancora una volta Crocetta e la sua politica volta a moltiplicare i centri di poteri per meri fini clientelari. Crocetta, e la sua strenua volontà di adottare una legge regionale sulla disciplina dei Liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane palesemente incostituzionale, ha gettato nuovo discredito e imbarazzo sulla Sicilia e su tutti i siciliani. Bene ha fatto il governo nazionale a decidere di impugnare una legge, non solo sbagliata, ma anche in aperto contrasto con la direzione impressa dalla riforma Delrio”. Lo dice Nino Bosco, deputato nazionale di Ap-Ncd.