Si chiude il dossier nomine del nuovo direttorio di Bankitalia. Dopo circa un’ora e mezzo di riunione e dopo giorni di polemiche, alla fine, il governo ha dato il via libera ai nomi per il nuovo direttorio della Banca d’Italia proposti dal Consiglio superiore di Via Nazionale e alla nomina di alcuni prefetti. Nuovo direttore generale di Palazzo Koch e’ Fabio Panetta, nominato il 28 marzo dal Consiglio Superiore della Banca d’Italia e che andra’ a sostituire Salvatore Rossi. Vice direttori generali sono Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli, al posto di Panetta e Valeria Sannucci (che conclude il suo incarico). Proprio sulla genovese – ma milanese di adozione – Alessandra Perrazzelli, attuale country manager di Barclays Italia e vice presidente di A2a, si era concentrato il malcontento della Lega.
Al termine del Cdm, trapela che il Carroccio mantiene le proprie riserve “sulle nomine esterne che non valorizzano le tante risorse interne” e sottolinea che a giorni verra’ presentata dalla Lega una proposta di riforma di Bankitalia. Sbloccata anche la nomina di Federico Signorini a vice direttore generale per un secondo mandato che era rimasta congelata da febbraio. La linea l’avevano dettata da Tunisi gia’ nel pomeriggio il premier Conte e il vicepremier, Luigi Di Maio, che si auguravano che il cerchio potesse chiudersi nel Consiglio dei ministri di questa sera. In particolare, Di Maio aveva sottolineato come Palazzo Koch sia “una istituzione che deve lavorare a pieno regime” e che “l’obiettivo e’ garantire rinnovamento e allo stesso tempo efficienza dell’ente”. Il consiglio dei ministri ha nominato, inoltre, Gerarda Pantalone prefetto di Roma. Durante l’incontro, secondo quanto si apprende, non si e’ parlato del sottosegretario ai trasporti Armando Siri.
Il presidente del Consiglio aveva affermato, parlando a Tunisi con i giornalisti che chiedevano della vicenda, di aver “annunciato con trasparenza i principi del mio percorso, vi chiedo di pazientare il termine. Si assumera’ una decisione e verra’ comunicata a tutti. Sono disponibile a una conferenza stampa quando la decisione verra’ adottata siamo nel pieno di un percorso, la mia giacca non si lascia tirare piu’ di tanto”. Intanto si apre un nuovo fronte di confronto tra i due partiti di maggioranza: quello delle autonomie. Nel corso della riunione, e’ il ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani a prendere la parola: l’esponente leghista, seguendo una strategia gia’ messa a punto nel pomeriggio, mette sul tavolo una relazione sulle Autonomie. Fonti del M5S, a Cdm finito, giudicano il dossier “compitino precario e incompleto”.
La tensione cresce. Salvini propone che al prossimo Cdm il dossier Autonomie venga portato ufficialmente al tavolo. E fonti di governo della Lega, al termine della riunione, rimarcano la “soddisfazione” per il fatto che le intese sulle Autonomie siano portate al prossimo Cdm. “Non e’ stata presa alcuna decisione sul prossimo Cdm, Salvini lo ha proposto e nessuno gli ha risposto”, ribattono fonti di governo M5S ribadendo le priorita’ di Di Maio: salario minimo e taglio degli stipendi dei parlamentari. Ma Salvini, secondo alcune fonti di maggioranza, starebbe preparando una seconda offensiva: un decreto “bis” sulla sicurezza che stringa le maglie su illegalita’ e immigrazione e da presentare nei prossimi giorni.