Politica

Cdm sospeso su dl riapertura, si continua a cercare un accordo dopo lite Regioni

Giornata frenetica, tra Palazzo Chigi e le Regioni, per cercare di arrivare a una soluzione sul decreto legge sulle riaperture che saranno possibili da lunedì. Questa mattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri per gli Affari regionali e per la Salute, Francesco Boccia e Roberto Speranza, avevano incontrato i governatori, per condividere i contenuti del provvedimento che prevede, tra l’altro, lo stop ai trasferimenti tra una regione e l’altra fino al 3 giugno e la possibilità di poter riaprire imprese ed esercizi commerciali sulla base del rispetto delle norme, con decisioni diverse da regione a regione.

Proprio su questo punto però il fronte delle Regioni si è diviso, con il governatore della Lombardia Attilio Fontana che, sostenuto dall’Anci, ha chiesto regole uguali per tutto il Paese. Terminato l’incontro, alle 13 è iniziato il Consiglio dei ministri con il dl riapertura come primo punto all’ordine del giorno: novità rispetto a ieri, quando era previsto solo un primo passaggio “fuori sacco” con una probabile approvazione nel week end. Da subito, però, si è rivelato impossibile approvare il decreto mentre tra le stesse Regioni era in corso una difficile trattativa per arrivare a una linea comune. Per questo il Cdm, dopo una prima sospensione di un’ora per la firma dei protocolli con le confessioni religiose, è stato riaperto e subito nuovamente aggiornato, questa volta alle 21.

“Aspettiamo l’esito del confronto tra le Regioni e poi l’incontro”, spiegano fonti di governo. Da parte loro, con il governatore della Liguria Giovanni Toti, le Regioni hanno comunicato nel tardo pomeriggio di aver “elaborato un documento unitario con linee guida condivise per le categorie economiche che da lunedì potranno riaprire”. Resta da vedere se sarà condiviso anche con il governo e sarà possibile sbloccare il provvedimento stasera. Una soluzione auspicata in primo luogo da Conte, che vorrebbe comunicare prima possibile le decisioni a cittadini e imprenditori, che devono avere il tempo di organizzarsi per la ripartenza. askanews

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