Cdm, via alla riforma della scuola. Ora tocca alle Camere. Le novità

di Maurizio Balistreri

Alle 19.45 circa s’è concluso dopo circa un’ora e mezza il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al ddl scuola. Classi pollaio e supplenti saranno solo un ricordo. E i centomila precari della scuola verranno assunti, sì, ma “a fine percorso”. Parola del presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine del consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge. L’assunzione dei centomila precari (per la precisione 100.701, con un potenziamento del 9,8% del corpo insegnanti, come ha spiegato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini) “viene – ha detto Renzi – alla fine di questo percorso, non è l’inizio di questo percorso. Questa è la foto della scuola che immaginiamo”. “Abbiamo la necessità – ha aggiunto – di sanare una clamorosa ferita di venti anni di promesse non mantenute nei confronti del corpo docente, si è consentito agli insegnanti di acquisire il titolo abilitativo e poi non si è detto a costoro che potevano entrare in cattedra. Si è formata una generazione di insegnanti precari”. Renzi ha poi precisato: “Se sei dentro le graduatorie di esaurimento, hai acquisito un titolo per essere assunto, se sei dentro una graduatoria di istituto no, devi fare un concorso”.

PRECARI Ma “tutto questo dipenderà da quando il parlamento licenzierà questa legge in modo definitivo”. Il premier si è mostrato comunque sicuro che “il Parlamento riuscirà in un modo o nell’altro a dare il via libera alla riforma in tempo per il nuovo anno scolastico”, ed ha lanciato un appello perché i tempi siano brevi, sottolinenando che il governo “ha fatto un grandissimo lavoro sulla scuola, il più importante fatto dal Cdm”. Dalle assunzioni dei precari della scuola vengono esclusi, per ora, i 23mila insegnanti delle materne, ha spiegato: “Fare questo tipo di assunzioni senza avere chiarito con i comuni la strategia sarebbe un controsenso. Manteniamo l’impegno ad assumere queste 23mila persone, ma le inseriamo dentro un ragionamento più ampio”. Tra le novità del ddl, non sono stati tolti gli scatti di anzianità ed è stato aggiunto un aumento sul merito. “Sarà scelta del preside se dare i soldi al team, o chi combatte dispersione scolastica o altro, spetterà alle singole realtà scolastiche.

SCHOOL BONUS Per questo saranno 200 mln da 2016″, ha aggiunto Renzi annunciando l’arrivo dello school bonus. Soddisfatto per il “buon clima” nella “lunga” riunione del Governo, il premier si è rivolto per prima cosa al Parlamento a cui “ora passa la palla” con l’auspicio che “si lavori con il senso dell’urgenza” per un iter che si concluda “abbastanza rapidamente”. “Mai più classi pollaio e basta supplenti”, ha dichiarato. “Non ci sarà più il meccanismo di prima, ma un organico funzionale”, ha aggiunto Renzi. Con la riforma della scuola, poi, gli insegnanti avranno “500 euro l’anno” da usare per “spese culturali”. Si tratta di “500 euro che potranno essere spesi per spese di natura culturale: il libro per approfondire, o per andare a teatro, o in un audiovisivo, o un investimento su un concerto. Anche questo è cultura”. “Ciascun insegnante – ha commentato – avrà una cifra, 50 euro al mese, una piccola cifra, mi rendo conto, ma è un grande messaggio che diamo. Dobbiamo smettere di pensare agli insegnanti come delle persone che sono all’ultimo grado della scala sociale”.

ASSUNZIONI E MERITO Il ddl dà il via libera a un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l’organico dell’autonomia. Oltre 100mila insegnanti vengono stabilizzati dall’1 settembre 2015. Dopo si torna ad assumere solo per concorso. Il disegno di legge di riforma della scuola prevede “l’assunzione di 100mila precari. C’è l’intenzione di sanare una ferita di 20 anni di promesse verso il corpo docente”.

AUTONOMIA Ogni scuola vive la propria autonomia. È come se dicessimo che la scuola deve essere il cuore e il motore di un territorio, ma ogni scuola è diversa. “La carta del prof”, il bonus annuale in denaro ai professori da spendere per finalità culturali aumenta a 500 euro. Le bozze del ddl prevedevano 400 euro l’anno. “Per andare a teatro, a sentire un concerto, a vedere l’opera… anche questo è cultura”, spiega Renzi. I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette classi ‘pollaio’.I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette classi ‘pollaio’.
MUSICA ARTE INGLESE Nella riforma della scuola è rafforzato l’insegnamento di “musica, arte, lingue, educazione motoria”, ha proseguito Renzi. “Ci sarà particolare attenzione, dalla primaria, alla assoluta professionalità di chi insegna l’inglese, per dare insegnamenti non appiccicaticci – per cui si fa fare un corsettino alla maestra – ma si richiede un inglese assolutamente perfetto”, spiega il premier. Così come anche “l’educazione motoria non può essere il giocattolino in attesa di fare altre cose, non può essere l’ora di svago. E’ una straordinaria opportunità per formare il carattere e uno stile di vita. Ma anche un elemento di grande investimento sulla sanità e uno strepitoso strumento di valorizzazione delle specialità delle persone con le varie disabilità”.

 

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