C’è l’accordo su rimborsi ai truffati dalle banche. L’Ue “blinda” Tria: “E’ l’uomo giusto”

L’intesa con Antitrust di Margrethe Vestager coprira’ il 90% dei risparmiatori interessati

Margrethe Vestager

In linea con Bruxelles sui rimborsi ai risparmiatori, che ci saranno ma solo in conformita’ con le regole Ue. E l’assicurazione alla Commissione europea che l’Italia rispettera’ le regole di bilancio previste dal Patto di Stabilita’. Giovanni Tria arriva a Bucarest per la riunione informale dei ministri delle Finanze mentre non si sono ancora spente le polemiche dallo scontro politico in Italia dopo il nulla di fatto in Consiglio dei ministri sul nodo banche. E con i cronisti che lo intercettano all’ingresso dell’immenso palazzo del potere socialista dell’era Ceausescu dove si tiene il vertice, ostenta tranquillita’: “Non mi sento sotto attacco, andiamo avanti tranquillamente”. Sulle banche Tria non arretra. L’accordo con Bruxelles c’e’ gia’, fanno sapere fonti del Mef a margine del summit. Ed e’ un accordo non emendabile.

L’intesa con l’Antitrust di Margrethe Vestager e’ stato messo nero su bianco nei giorni scorsi e coprira’ il 90% della platea interessata, aggiungono le stesse fonti, confermando che i cosiddetti ‘requisiti sociali’ per poter ottenere il rimborso saranno il redditto Isee di 35 mila euro e un patrimonio fino a 100 mila. L’accordo tra governo italiano e Commissione prevede che i rimborsi siano corrisposti sia agli obbligazionisti che agli azionisti. Un passaggio che va al di la’ delle aspettative piu’ ottimistiche dei negoziatori di parte italiana, si fa notare, considerato l’ampia platea dei beneficiari che saranno coinvolti. Far saltare questa intesa, e’ il messaggio a Luigi Di Maio, sarebbe un errore. E proprio sul fronte banche attorno a Tria, negli ultimi giorni obiettivo degli attacchi del M5S, la Commissione cuce una sorta di cordone sanitario. Pierre Moscovici tesse l’elogio del ministro Tesoro, lo definisce “l’uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto”, mentre il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis parla di colloqui “costruttivi” e si aspetta risultati “presto”.[irp]

Meno netta invece l’apertura di credito rispetto al Def, che Tria si impegna a consegnare alle Camere entro il 10 aprile, comunque prima di partire per il summit del Fondo Monetario negli Usa mercoledi’ prossimo. Sul documento “c’e’ un largo accordo sul fatto che ci sara’ il rispetto di alcuni obiettivi – dice Tria – poi si vedra’ evidentemente a giugno, ma non dovremmo avere problemi”. “L’Italia si e’ gia’ impegnata con la legge di bilancio per quest’anno a rispettare le regole nei prossimi anni: gli obiettivi per il rispetto delle regole sono confermati ovviamente con qualche cambiamento dovuto al tasso di crescita piu’ basso, per il rallentamento dell’economia in tutta Europa e particolarmente in Germania e Italia”. Con Tria c’e’ stato un “aggiornamento utile – dice Dombrovskis – : e’ importante che l’Italia resti perlomeno complessivamente conforme al Patto di stabilita’ e crescita per rafforzare la fiducia e gli investimenti”.

La richiesta di Bruxelles resta immutata: l’Italia deve ridurre il debito e il deficit, soprattutto alla luce di una crescita che si annuncia decisamente piu’ bassa di quella prevista. “La Ue non e’ preoccupata per l’Italia, ma per il rallentamento in generale dell’economia europea, compreso della Germania”, ribadisce Tria che esclude ancora una volta l’eventualita’ di una manovra correttiva dei conti. Ma la Commissione e’ in attesa: “non si puo’ dire che le novita’ dell’economia italiana siano le migliori che abbiamo”, “certamente e’ un fatto che c’e’ un rallentamento in tutta la zona euro e ci sono dei problemi particolari dell’Italia: sara’ necessario che il paese faccia degli sforzi necessari per migliorare la situazione e avere una crescita potenziale piu’ elevata”, ribatte Moscovici ricordando che le stime di crescita del Pil dell’Italia erano all’1,5% a settembre, poi calate all’1% a fine anno e ora sono attorno a a zero”. “Anche se non abbiamo alcuna decisione da prendere nelle prossime settimane e mesi – conclude il Commissario francese – dobbiamo gia’ prepararci ad avere una visione di insieme sulla situazione economica e sulle conseguenze sul bilancio, che possono esserci e che non mancheranno di esserci”. Una richiesta di aggiustamento dei conti, insomma, forse e’ solo rinviata.