Jep Gambardella, l’uomo in grado di decretare il successo o il fallimento di una festa, avrebbe fatto la sua figura nella sala del ristorante La Lanterna con affaccio sul Corso di Roma. Gli invitati alla cena organizzata dall’associazione ‘Fino a Prova contraria’, guidata da Annalisa Chirico, vanno infatti ben oltre la cerchia – peraltro molto ristretta – di ministri e politici. Tra i primi ad arrivare ci sono l’analista Edward Luttwak e l’ex ministro della Giustizia Paola Severino. Ma l’idea che si possa trattare di un simposio di accademico viene smentita poco dopo, quando su via Tomacelli compaiono, in serie Flavio Briatore, Marco Tronchetti Provera e il presidente della Lazio, Claudio Lotito.
Tutti si infilano a fatica nella sala cercando di bucare il muro di cameraman e fotografi. Lotito, in particolare, si cimenta in un insospettabile scatto da centometrista per aggirare il capannello, riuscendoci solo in parte. Luca Cordero di Montezemolo scende dall’auto che lo porta proprio di fronte l’ingresso. La strada pero’ e’ sbarrata e l’ex numero uno di Ferrari si sposta a tentoni stretto dalle telecamere, tanto che un operatore dei media grida “presidente, attento al palo”, evitandogli cosi’ una pericolosa collisione con un lampione. L’errore di farsi lasciare davanti all’ingresso lo commette anche Urbano Cairo che, disorientato dal circo mediatico, prende la strada sbagliata avviandosi verso piazza Venezia. [irp]
All’arrivo della padrona di casa ci si dispone per una improvvisata conferenza stampa. Chirico spiega che l’impresa di mettere insieme politici e magistrati, imprenditori e ministri non e’ facile ma aggiunge: “Vengo dai radicali e Marco Pannella mi ha insegnato che se una cosa e’ giusta devi andare fino in fondo”. Lo scopo della serata, spiega ancora, e’ quello di mettere insieme un think tank che partorisca idee per una prossima riforma della giustizia. “Servono regole chiare per gli imprenditori perche’ sono gli imprenditori che creano ricchezza. Lo Stato non fa che redistribuirla”. Mentre Chirico parla si vede il magistrato anti ‘ndrangheta Nicola Gratteri e la ministra Giulia Bongiorno. Ma e’ con l’arrivo di Maria Elena Boschi che il clima si riscalda. L’ex ministra mette subito in chiaro che non c’e’ nessun dialogo aperto con Salvini.
“Noi siamo agli antipodi. Diciamo no al dialogo sia con Salvini che con Di Maio”. Poco dopo Salvini compare, a piedi, in un vicolo. I giornalisti e fotografi, i cameraman ma anche semplici passanti si precipitano. Un operatore cade rovinosamente di schiena sullo zainetto-trasmettitore che porta sulle spalle. Salvini cammina a fatica, si preoccupa per la camicia fresca di bucato, “non me la sporcare che poi mi dicono che sono il solito leghista”, e intanto si sofferma sul tema della presenza dell’opposizione renziana e dell’assenza dell’alleato M5S: “Ancien regime? Ho 45 anni, sono un po’ vecchiotto…”, risponde ad Alessandro Di Battista che via Facebook lo aveva invitato a non partecipare a iniziative come quelle. E poi: “Da persona educata vado dove sono invitato. Non e’ che se ci sono dei renziani divento Renziano anch’io”.