Economia

Cento vertenze bloccano il Paese, Fim-Fiom-Uilm in piazza: il governo risolva crisi dell’industria

Quella di domani in piazza del Popolo a Roma sarà una manifestazione per costringere il Governo a interessarsi e a trovare soluzioni per le circa 100 vertenze di aziende metalmeccaniche, a partire dall’automotive e alla siderurgia. Lo hanno sottolineato i leader di Fim, Fiom e Uilm (Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella) nel corso di una pausa nella trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

“Sarà una grande assemblea in piazza, seduti e distanziati – ha detto Re David – i metalmeccanici saranno in piazza in numero contingentato per mettere al centro il lavoro e l’industria. Abbiamo avuto risposte dal Governo sugli ammortizzatori nella prima fase, ma tutti i tavoli sono fermi, quelli vecchi e quelli nuovi. Il Governo ha l’idea che i lavoratori non debbano mettere bocca sulle politiche industriali e su dove si va. Pensiamo che questo sia sbagliato, che vanno affrontate le crisi e che le imprese e il Governo devono sedersi con il sindacato per affrontarle e risolverle”.

Bentivogli ha sottolineato che “il guaio è che da due anni le vertenze continuano ad aumentare, non si risolve nessuna vertenza più a livello governativo. Il Governo non ha più ruolo all’interno delle vertenze. Quelle più grandi sono sempre più intricate e complicate da risolvere. Penso all’Ilva, mentre il settore automotive è nel crollo più totale. Il Governo non dà cenni di politica industriale. Abbiamo proposto la rottamazione dell’auto fino a Euro 4 per l’acquisto di Euro 6. Su questo ci sono troppi ideologismi che rischiano di bloccare una misura urgente”.

Palombella ha inoltre affermato che “la manifestazione voluta in piena pandemia sarà simbolica. Rispetteremo le distanze, ma il messaggio al Governo e a Federmeccanica è importante: basta con i rituali. Bisogna fare in modo in pochissimo tempo di assicurare da un lato i rinnovi dei contratti; dall’altra chiedere al Governo di interessarsi delle crisi industriali. Abbiamo tanti tavoli aperti, il rischio è che migliaia e migliaia di lavoratori perdano il posto di lavoro. E’ giunto il momento di fare un’azione comune per cercare di costringere il Governo a interessarsi delle crisi industriali”.

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